Giovanni Benedetto
Nella rubrica televisiva ”la tana del brigante” condotta da Donato Pace, sulla nuova tv, l’on Giuseppe Molinari si è sottoposto ad un’approfondita radiografia.

Giuseppe Molinari è un politico di lungo corso e proviene dalla scuola della Democrazia Cristiana.
Da piccolo è vissuto a piazza Crispi e già a quell’età frequentava la Parrocchia di San Rocco di Don Salvatore Vigilante (il prete muratore) a servire la messa da chierichetto o dare quattro calci al pallone nel vicino campetto.
Già alla scuola elementare era un bambino molto vivace, ed io coetaneo e compagno di classe, apprezzavo nel periodo della scuola media, una sua spiccata propensione al ragionamento.
A 17 anni, nel 1971, entra in politica e in controtendenza alla massa di giovani che aderivano ai movimenti extraparlamentari di sinistra, Giuseppe forte dei valori cattolici acquisiti, aderisce con alcuni suoi amici di scuola al ”gruppo studentesco nuova presenza” un movimento autonomo, rispetto al movimento giovanile della Democrazia Cristiana.
Furono anni di scioperi, di contestazione e grandi cortei, per affermare l’uscita dall’isolamento culturale ed economico della regione e anche anni di fermento culturale e politico per combattere l’ingiustizia sociale, la disoccupazione e per rivendicare una scuola più democratica.
I giovani che sventolavano la bandiera bianca, già allora, si battevano per l’istituzione di una sede universitaria per evitare la fuga dei cervelli e formare sul posto una nuova classe dirigente.
In questo clima, Giuseppe Molinari, ha fatto la gavetta per entrare poi nel Movimento Giovanile della D.C.
L’esordio a Balvano nel 1974 in occasione del referendum sull’abolizione del divorzio voluto da Fanfani, I primi comizi nel 1975 nei comuni di Roccanova e Calvera.
Poi vice Segretario Provinciale, a 29 anni, Segretario Provinciale, incarico che mantenuto fino al 1993, anno di scioglimento del partito.
I suoi maestri sono stati Colombo e Verrastro.
Nel 1994 assume l’incarico di primo Segretario regionale dell’Ulivo, creato sulle ceneri dei tre partiti storici: DC, PCI e PSI insieme a Luongo e Pittella.
Nel 1996 e 2001 viene eletto Deputato.
Nel 2009 si candida con una lista civica a Sindaco del Comune di Potenza. Da allora non ha partecipato ad altra competizione elettorale-
Giuseppe Molinare come si evince dal suo curriculum è stato un fedele servitore del partito per circa vent’anni senza assumere nessun incarico gestionale e remunerato.

Ha sempre tenuto distinti l’organizzazione del partito dagli incarichi politici o di gestione degli enti del sottogoverno regionale.
Non l’ha mai fatto né quando aveva l’incarico di segretario del partito e nemmeno da superstite della politica quando lasciò Montecitorio.
E poi gli va riconosciuto il grande merito, che ha trascorso 50 anni in politica ricoprendo incarichi di responsabilità, senza avere mai ricevuto un semplice avviso di garanzia.
Un politico che rimpiange la prima repubblica, ma anche un politico guidato dai grandi ideali e insegnamenti che gli avevano inculcato i padri fondatori del partito; senza prendere scorciatoie.