Armando Lostaglio
Ci lasciava il 6 dicembre del 1994 Gian Maria Volonte’, un gigante del Cinema di ogni tempo, interprete versatile, personalità che entrava totalmente nei suoi peculiari personaggi con un mimetismo magnetico e ineguagliabile.

Rubava l’anima ai suoi personaggI, sottolineava Francesco Rosi, che per lui fu Enrico Mattei, e Luchy Luciano mafioso italo americano. “Indio” nei maestosi western di Sergio Leone, Giordano Bruno per Montaldo, l’attore-simbolo del cinema d’impegno civile per Elio Petri, Carlo Levi per Rosi in Cristo si è fermato a Eboli girato in Lucania.
E fuori dai confini con Godard e Angelopoulos, raggiungendo i vertici delle sue capacità interpretative riconosciute nel mondo, stimato da De Niro e Scorsese.

Volonte’ era proprio sul set del regista greco Angelopoulos quando fu stroncato da un infarto, a soli 61 anni, sul set di Lo sguardo di Ulisse, scritto insieme a Tonino Guerra. L’attore milanese fu sostituito nel film dal bergmaniano Erland Josephson, e si affermò al festival di Cannes, dedicato a quel gigante del Cinema.
Il volto di Volonte’ è un murales fra i vicoli di pietra di Guardia Perticara, in Lucania, segno indelebile del suo Carlo Levi, emblema di libertà e di impegno civile.