GioSap
” I ricordi sono come un buon profumo, lasciano la scia. ”
Ognuno di noi ha dei ricordi, alcuni li tengono stretti e nascosti, accantonati in un angolo della mente, altri preferiscono raccontarli, e farli diventare esperienza di tutti, come il libro del Colasante, “il bambino e il pastore analfabeta“.
I ricordi sono un’intimità nostalgica, e i dettagli hanno una grande importanza. Poichè il tempo passa inesorabilmente la natura ha inventato i ricordi per farci difendere dal tempo che passa. Grazie ricordi, per questo libro che andremo a leggere.
In questo romanzo i ricordi vengono impastati come colori ad acquerello e ogni colore è un pezzetto di storia. Trentasei capitoli in cui vengono fissati gesti, suoni, sensazioni, emozioni, empatia, amicizia, dialoghi, gioie, dolori, malattia, morte…
C’era una volta una città, un cane, i nonni, un piccolo borgo, una casa padronale, una coppia di amici e la loro figlia, un terreno, l’erba, la scuola elementare, c’era una volta…
Il racconto parte dall’amicizia di due cani per estendersi, poi, a un rapporto più ampio di vicinato. Fatti e avvenimenti si intersecano come pure i problemi sociali del prima, durante e dopo guerra. La seconda guerra, l’arruolamento alla Brigata Garibaldi, l’analfabetismo, i partigiani ecc.
Nella vita le cose che contano sono le persone care, il paesaggio, il treno, la bicicletta, i giochi, e tutti i loro ricordi.
Andrea era un pastore con un cuore grande e colmo d’amore, ed era, anche, un racconta favole eccezionale. La fantasia era il suo forte. Raccontava e coinvolgeva con le sue narrazioni verbali, non poteva scrivere perché non era andato a scuola, e non sapeva nè leggere nè scrivere. A questo punto l’amicizia offre uno spiraglio di conoscenza, Andrea imparò a leggere e a scrivere e …
editore Manoscrittiebook –
164 pagine – € 13,00
Libreria Guida
C.so Garibaldi Salerno