Ernesto Calluori
Morì a Portici colpito da un infarto all’età di 30 anni. La scomparsa così precoce contribuì, senza dubbio, a creare il caso. Ma è la congiuntura storica con la questione contadina e meridionale in genere, a caratterizzare la spiegazione dello straordinario successo e le ragioni per cui ancora, oggi, Scotellaro occupa un posto particolare nelle storie letterarie.
Il militante socialista non ha mai cancellato la sua figura. La mattina del 17 dicembre 1953, il popolo di Tricarico seguiva la bara di Rocco che passava nella nebbia sulle spalle dei contadini in lacrime. Quello stesso giorno iniziava la devozione laica alla memoria del poeta.
Si aprivano i rivoli di una leggenda durata fino a quando sono vissuti i personaggi raccontati in “Contadini del Sud”, ne “ L’uva puttanella”, in molti versi di “ E’ fatto giorno”, la raccolta di poesie che commosse la giuria del Viareggio che nel 1954, assegnò il premio alla memoria.

In situazioni di estrema difficoltà politica, Rocco aveva compiuto la propria indagine nel mondo della immobilità secolare, per scuotere e informare la civiltà contadina. Era diventato il simbolo di tante rivoluzioni mancate. E si poteva spiegare solo in questa chiave il dolore della gente per la sua scomparsa improvvisa. Rocco, una volta morto fu ricomposto nella bara con il suo montgomery con il quale si era fatto fotografare, pochi mesi prima, accanto a un asinello.

Quella foto comparve nelle case dei contadini di Tricarico, vicino ai ritratti di famiglia. Ripensare ai tempi delle lotte contadine è ormai soltanto una questione d’onore per i superstiti: la rivoluzione, che prima era un desiderio, si è radicata come uno scrupolo nel loro passato.