Tulipani di Seta Nera 2023

In Giuria anche il critico lucano Armando Lostaglio (CineClub “De Sica”)

ROMA. Il Festival Internazionale del Film Corto “Tulipani di seta nera”, – al The Space Cinema Moderno – organizzato dall’Associazione Università Cerca Lavoro (UCL), è giunto alla XVI edizione: racconta storie di interesse sociale, ma pure di ambiente, di sicurezza sul lavoro. La diversità e la fragilità trovano una pluralità di narrazioni che hanno l’obiettivo di comunicare la condizione di ogni individuo e sostenerne l’integrazione nella società italiana e internazionale. “Raccontiamo, attraverso le nostre opere (cortometraggi, clip musicali, documentari e digital serie) tali declinazioni ed ogni preziosa unicità: fisica, di genere, etnica, religiosa, professionale ed economica”. Lo sostiene con soddisfazione il presidente del TSN Diego Righini, mentre la selezione porta alla ribalta mediatica, istituzionale e associativa del terzo settore, pubblico e privato, la migliore qualità audiovisiva internazionale. “Attraverso i film – aggiunge la direttrice artistica Paola Tassone – si evidenziano regia, sceneggiatura, fotografia, musiche e attori di eccellenza per il comparto televisivo.

 

A Diego Righini e Paola Tassone si affiancano – come in precedenza – la cantautrice Grazia Di Michele (Dir. Art. Sez.Socialclip), il regista Gianfranco Pannone (Dir. Art. Sez. Documentari) e l’attrice e regista Janet De Nardis (Dir. Art. Sez. Digital Serie). Della Giuria tecnica fanno parte i critici Catello Masullo, Paola Dei, Armando Lostaglio, Massimo Nardin. La presenza dei partner culturali connotano l’importanza del Festival: ANMIL, ASVIS, Fondazione Univerde e Ens, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Cultura, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministero per le Disabilità e la Famiglia, Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle Foreste.

Rai per il Sociale e Rai Cinema conferiscono al Festival valore aggiunto con la possibilità di comunicarne la visione mediante la piattaforma.
Il Gran Galà del Cinema Sociale Tulipani di Seta nera è la conclusione di una manifestazione di quattro giorni di proiezioni e approfondimenti cine-sociali. In quest’occasione, presentata da Lorena Bianchetti, sono assegnati i “Tulipani” ai vincitori delle sezioni del Festival e al miglior Film e la miglior Fiction sociale dell’anno. Inoltre, vengono assegnati i riconoscimenti “SORRISO DIVERSO” a cinque personalità civili del mondo del lavoro, dell’imprenditoria, del giornalismo, dello sport e dei progetti territoriali.

Il format televisivo del “Gran Galà del Sociale Tulipani di Seta Nera” trasmesso su Rai 1 in giugno, evidenzia come il cinema sappia rappresentare racconti di vita quotidiana e, allo stesso tempo, come la vita delle personalità meritevoli del Sorriso Diverso ispirino a loro volta capolavori cinematografici. Questo il giudizio al Festival di Armando Lostaglio: Quanti bei filma anche in questa edizione; ci hanno coinvolto in maniera responsabile e di crescita collettiva. Commossa ed essenziale la macchina da presa è entrata in quelle esistenze. Con garbo, con ironia, con dolore. Mai la sceneggiatura ha anticipato i tempi, né la regia chiede di immaginare affetti ed attese. Mai la retorica copre la commozione. Ecco alcuni commenti dei documentari: OLTREOCEANO di Virginia Paganelli. Un documentario che tocca nel profondo con tanta semplicità, una regia calibrata; delicata e costante, che esalta la spontaneità della ricercatrice, la protagonista. E’ ben girato, spontaneo, talvolta crudele e dolce com’è la realtà dei giovani ricercatori (è loro il futuro, ci ripetono spesso). Sono sognatori con i piedi ben saldi, ma che qui trovano risicati spazi per realizzare i propri sogni. Oltreoceano si potrà, certamente. Fra amori da mantenere, professione da consolidare. E’ tutto un divenire di attese e mancate realizzazioni. Un film che davvero dovrebbero vedere, specie chi ha il potere di decidere il futuro dei giovani.

LA CAROVANA BIANCA di Artemide Alfieri e Angelo Critella. Nonostante la precarietà, accentuata dalla pandemia, la vita dei circensi si svolge consueta, emulando una normalità che per loro non è consueta. Fra animali e prove di spettacoli, la vita dei bambini è quella che resta più a dura prova. Siamo nella periferia della periferia, è questa la loro esistenza che dignitosamente sa raccontare la lentezza dei gesti, pur nella adrenalina di uno spettacolo. Ed una attenta regia sa cadenzarne i tempi quotidiani, nel rispetto della dignità di ciascuno di loro. COME UNA VERA COPPIA di Cristian Angeli. E’ un film del reale che documenta l’amore oltre ogni possibile sovrastruttura della cosiddetta normalità. Una vacanza insieme, per comprendere dinamiche di coppia fra persone con sindrome di Down. La tenerezza, prima ancora dell’eros, sa spingere chi guarda a fare i conti con la propria (presunta) normalità. Già, cos’è la normalità? “E’ l’amore che ti fa prender cura delle persone che vivono ai margini. Questa è la nostra ultima danza”. (Emily Dickinson). BALKANIKA di Marianna Schivanni. Rimane un viaggio lungo diverse tappe, che restano spazi aperti intensi come un temporale, emotivamente coinvolgenti: siamo nei territori di quella che definiamo ex Jugoslavia, dietro l’angolo, a due passi da noi. Come un novello Robert Capa, il reporter di guerra decide di ritornare in quei luoghi nei quali aveva scattato centinaia di immagini, in quello che sembra lontano nel tempo, le guerre balcaniche qui dietro casa nostra. La regia ci lascia il tempo per riflettere; cova un senso di sospensione dietro ogni soggettiva. Note liriche e vibrazioni di rara coerenza rispetto al montaggio. SocialClip di rilievo sono: FOLLOW – LA MIA BORGATA – FAMMI SENTIRE IN UN SOGNO.

C.L. Comunicazione CineClub “De Sica”

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