Poste Italiane: a Melfi un Caffè Filatelico e una super Mamma da Festeggiare

Potenza, 8 maggio 2025 – Poste Italiane festeggia anche quest’anno in provincia di Potenza la Festa della Mamma con due colorate cartoline filateliche. Un’altra occasione per ogni collezionista o per chi vuole ricordare in modo originale una giornata speciale, un modo per sostenere il valore della scrittura e custodire nel tempo un ricordo della festività.

Le cartoline, in formato standard e puzzle dal titolo “Quando penso alla mamma il cuore mi batte più forte”, possono essere acquistate online sul sito poste.it, negli uffici postali con sportello filatelico e negli Spazio Filatelia dove dal 5 al 12 maggio sarà anche possibile chiedere l’annullo speciale.

Maria Grisorio
Maria Grisorio

Per qualsiasi curiosità sul mondo della filatelia è disponibile il sito filatelia.poste.it.

È sempre l’occasione, quindi, per festeggiare le mamme in modo solenne. A Melfi, in provincia di Potenza, si terrà domani 9 maggio il Caffè Filatelico dedicato alle mamme e sarà possibile acquistare i prodotti filatelici correlati.

Le nostre sedi pullulano di donne che sono mamme e lavoratrici al tempo stesso e con la stessa dose di energia per saper essere entrambe. Proprio a Melfi abbiamo intercettato una delle nostre mamme “in gambissima”, si tratta di Maria Grisorio. A lei abbiamo chiesto di raccontarci la sua vita super impegnata e magnificamente appagante.

Ho quasi 53 anni, vivo a Minervino Murge, un paese della provincia di Barletta-Andria-Trani. Sono in Poste Italiane dal 2010 e lavoro attualmente presso l’ufficio postale di Melfi centro. Nel 2003 sono diventata mamma per la prima volta di Edoardo, il regalo più bello che la vita mi abbia potuto fare; nel 2004 è arrivato Michelangelo, dono inaspettato e ancora più prezioso.

Michelangelo nei primi due anni di vita era il più gioioso che dava a tutti noi energia, affetto e vitalità, mentre Edoardo era il bambino timido e riservato. Fino al marzo del 2006 la nostra vita familiare scorreva serenamente senza desiderare null’altro perché avevamo una ricchezza e una pace nel cuore che pensavamo fosse scontata. A seguito di una banale influenza Michelangelo ha smesso di sorridere, insieme al suo silenzio e al suo isolamento, anche noi a casa abbiamo smesso di parlare. Il dovere di madre e il desiderio di aiutarlo nel più breve tempo possibile mi ha imposto di riorganizzare i miei impegni professionali. In questi anni mi sono comunque messa in gioco lavorativamente cominciando un percorso di crescita professionale che l’azienda mi aveva proposto, ma mi sono resa conto che Michelangelo aveva bisogno di me. In ambito lavorativo ricevevo l’affetto di clienti affezionati che a poco a poco sono entrati a far parte della mia quotidianità oltre che dei miei colleghi. Oggi, Michelangelo è diventato più autonomo e Edoardo all’Università, l’azienda mi ha offerto una ulteriore opportunità di crescita a cui non ho potuto dire di no; una scelta supportata e approvata dai miei figli che sono i miei migliori sostenitori”.

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