SAN SEVERINO LUCANO: Giornata Mondiale del Rifugiato 2025

A San Severino Lucano (PZ) la cooperativa MEDIHOSPES in collaborazione con la Pro-Loco del Pollino ha organizzato un evento informativo e di festa in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato.

S. Severino L. Giornata del rifugiato 2025

Il progetto SAI del Comune di San Severino Lucano è attivo da 11 anni ed è segno tangibile di una solidarietà vera che onora i rifugiati non solo con le parole ma con i fatti. Nello specifico l’evento si è tenuto il 20 Agosto. Mattina e pomeriggio sono stati dedicati ai bambini, con gonfiabili d’acqua, schiuma party e mascotte, che hanno distribuito gadget a tutti. Protagonista della serata, un momento di ringraziamento, da parte della cooperativa MEDIHOSPES, verso coloro che nel tempo hanno contribuito a dare un apporto significativo al Progetto. Da ringraziare quindi, l’Amministrazione Comunale ed in particolar modo il Sindaco, il Dott. Giuseppe Ciminelli, l’ Associazione Culturale Myosotis, la Pro Loco del Pollino e la Parrocchia Maria S S. degli Angeli che giorno per giorno, hanno sempre incluso nei loro eventi, il Progetto SAI, coinvolgendo i beneficiari in attività e manifestazioni. Per chiudere in bellezza questa magnifica giornata di fratellanza, in piazza Marconi, erano presenti dalle 21:30, la musica di Angelo Lo Tufo e buffet a base di crespelle, piatanza tipica di S. Severino, che viene preparata per le festività. Possiamo dire che è stata davvero una bella esperienza, in tanti hanno partecipato, a testimonianza che si può fare integrazione e socializzazione attraverso la convivialità. Sempre in serata, sono state distribuite copie del giornalino “voci di libertà” che coinvolge i SAI gestiti dalla cooperativa MEDIHOSPES, nella stesura di un articolo, incentrato su temi specifici con uscita a cadenza mensile, strumento che favorisce la divulgazione di azioni concrete di reale integrazione sui territori. Un momento di gioia e serenità, con l’augurio di proseguire in tal senso, favorendo sempre più l’inclusione sociale.

Un ringraziamento doveroso, infine va a Mariana La Sala, per l’impegno nella buona riuscita della giornata, per il lavoro svolto nel tempo a sostegno di questi fratelli e sorelle, con affetto nei loro confronti perché cosciente della tragedia che hanno vissuto. Questi uomini, donne, bambini, infatti, all’improvviso, senza ragione, sono stati costretti ad abbandonare le loro case, le loro esistenze, abitudini, e scappare per sopravvivere, in cerca solo di pace, affetto e dignità. Basta guardare nei loro occhi per vedere tutto questo. Accogliamoli quindi, senza timore, non aggraviamo i dispiaceri che hanno subito.

Ricordiamocelo ogni volta che incontriamo queste persone, con gli stessi diritti nostri, solamente più sfortunati. Se vogliamo essere italiani civili, prima di giudicare seguendo il pregiudizio, facciamoci alcune domande: se fosse capitato a me, cosa avrei fatto? Come mi avrebbero accolto in un paese straniero?

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