Rosamaria Busicchio
La comunità di San Costantino Albanese ha partecipato al significativo progetto denominato “Pane Nostro”, un gemellaggio che si è concretizzato dal tre al nove marzo, precisamente tra i forni lucani e quelli di Betlemme. Il progetto si ispira ad un idea dello scrittore serbo croato Predrag Matvejevic. Il pane, rappresenta propriamente un simbolo di pace, di speranza e soprattutto di condivisione di bisogni tra i popoli. “Pane nostro” è sostenuto da autorevoli rappresentanze istituzionali lucane ed europee e si è svolto a Betlemme che in ebraico significa proprio città del pane.
Un percorso che, solcando le vie del Mediterraneo intende creare un vero e proprio ponte con l’Europa per concludersi sul ponte di Monstar, in Bosnia, simbolo di una convivenza interetnica. Il gemellaggio tra i panificatori, oltre a valorizzare i meriti e le capacità di coloro che svolgono questo importante mestiere, intende unire culture, civiltà e religioni diverse, che si intersecano e si scambiano in unico messaggio universale, quello della pace. La piccola comunità di San Costantino Albanese ha aderito al progetto con la presenza a Betlemme della propria tra l’altro,

unica panificatrice donna lucana, Nunzia Larocca, che da molti anni e con grande professionalità svolge nella nostra comunità questa importante attività. Un lavoro che implica particolare sacrificio e che richiede grande abilità, che è essenziale ed indispensabile così come il pane, che si eleva in maniera introspettiva nelle finalità del progetto ad anello di congiunzione tra i popoli nel nome della pace. Il cugliaccio (in arberisht Kulaçi) è un pane tipico della tradizione gastronomica arbëreshe di San Costantino Albanese. Sin dal XVI secolo, la preparazione di questo pane è legata alle cerimonie nuziali e alle festività pasquali, ed è connotata da un forte simbolismo religioso, che agisce sulla costruzione e sul mantenimento dell’etnicità arbëreshe. In occasione delle feste nuziali, che a San Costantino Albanese, viene officiato con il Rito greco-bizantino, il Kulaçi ha un impasto circolare, con un intreccio che forma quattro braccia, che vuole rappresentare l’indissolubilità del matrimonio. La sua superficie è decorata con simboli in pasta: un nido, due uccelli e due serpenti. Il nido, al centro del dolce, rappresenta la nuova famiglia e la sua casa. Le uova, in esso contenute, sono sempre dispari, in segno di buon augurio e fertilità. Kulaçi di San Costantino Albanese ha ottenuto il riconoscimento del Ministero delle Risorse Agricole quale prodotto tipico regionale.