Ernesto Calluori

La giornata internazionale della violenza contro le donne e’ una ricorrenza istituita dall’ Assemblea delle Nazioni Unite, designando il 25 Novembre come data della ricorrenza. Secondo i dati piu’ recenti, ogni giorno 10 italiani, fra donne, ragazze e bambine, subiscono violenze a sfondo sessuale. La donna, quindi, non inserita in un contesto socio-culturale e’ portata spesso, a vivere la violenza subita come un senso di colpa o di vergogna che la condanna a un altro stupro, molte volte psicologico perché si protrae a lungo nel tempo, influenzandone negativamente la vita. Molti anni addietro, nel meridione si ricorreva al rapimento della donna per poi obbligarla a un matrimonio indesiderato. Per questi motivi, fecero scandalo le donne che, sfidando l’omertà generale, denunciarono l’UOMO che le aveva rapite e violentate e diventarono il simbolo di una presa di coscienza per la rivendicazione della loro dignità. In Italia, sono sorti ovunque dei “Centri Donna” che si identificano in associazioni gestite da donne esperte in materia legale, medica e psicologica, pronte a dare consigli oltre che la solidarietà a chiunque ne abbia necessità. Queste donne non hanno mai l’onore delle cronache, nonostante, facciano un lavoro sommerso e oscuro ma molto importante. In uno di questi Centri si legge un messaggio a caratteri cubitali “L’ assassino non bussa, ha le chiavi di casa” che sta a significare che la violenza comincia in famiglia e non conosce confini. Le femministe sono tornate e lo dicono le colonne sonore prescelte da autori e cantante famose, come ad esempio con Loredana Bertè ( Non sono una signora…) e Fiorella Mannoia (quello che le donne non dicono…). La violenza sulle donne e’ antica come il mondo, ma oggi 25 novembre si spera in una società avanzata, civile e democratica che rispetti le regole anche quando non le condivide. Dinanzi a tutto questo, è ragionevole pensare che una partecipazione delle donne a processi decisionali sia una condizione auspicabile affinché i loro interessi specifici vengano presi in considerazione e determinino una ridefinizione delle priorità politiche attraverso nuove idee e nuovi temi al centro del dibattito politico e decisionale. Il governo Renzi, nel rispetto di tale principio ha confermato a livello ministeriale 8 uomini e 8 donne. La giornata mondiale contro la violenza sulle donne, in definitiva, mette al centro la prevenzione che e’ possibile, praticabile ed essenziale.