Antonio Fortunato
L’Agenzia Europea dell’Ambiente pochi giorni fa in un comunicato ci ha fatto sapere che nel nostro continente ogni anno muoiono circa mezzo milione di persone a causa dell’inquinamento atmosferico e che l’ Italia ha la percentuale più alta di decessi in rapporto alla popolazione.
Quindi, bene fanno le autorità del Parco a prendere tutte le cautele per il buon funzionamento della centrale termoelettrica a biomassa di Laino Borgo in merito alle emissioni di particelle sottili, di diossina, benzopirene, metalli pesanti, ecc. ecc. per preservare l’aria che respiriamo. Prova ne sia l’audizione dell’Enel sulle emissioni della centrale in questione nella sede del Parco su iniziativa del consigliere Ferdinando Laghi il giorno 11 novembre 2016.
Ma, se è vero il detto che se ognuno mantiene pulito davanti al suo uscio di casa, la città sarà pulita, dobbiamo partire dalle nostre case per avere l’aria pulita. Come? Dobbiamo controllare le emissioni provenienti dai nostri camini e non solo. Infatti, come ho avuto modo di scrivere su questo giornale in un articolo del 28 novembre 2014, il nostro focolare diventa un inceneritore perché oltre alla legna bruciamo di tutto: pellet di pessima qualità, prodotti di plastica, materiale organico di varia provenienza, ecc. Lo stesso discorso si può fare per i fuochi che accendiamo nelle campagne per eliminare i residui della vegetazione. Anche qui bruciamo bottiglie di plastica, sacchi per i concimi e mangimi, teloni plastificati rotti e finanche copertoni consumati per allontanare i serpenti (secondo una stupida credenza), alimentando così il tasso di inquinamento dell’aria. E non finisce qui. Molte attività commerciali e artigianali di periferia bruciano cartoni e involucri di plastica unitamente a cassette di legno e pallet. Anche gli addetti forestali dopo i vari interventi di manutenzione nei boschi bruciano a cielo aperto tutto il materiale vegetale di scarto e altro ancora (spazzatura lasciata dai turisti (sic!).
Tutte queste emissioni incontrollate inquinano fortemente l’aria dei paesi soprattutto quando c’è l’alta pressione.
Occorrerebbe una campagna di sensibilizzazione delle famiglie per contrastare l’uso scorretto del camino, incentivare principalmente altre forme di riscaldamento e praticare in modo rigoroso la raccolta differenziata. Certamente, se cambiassimo queste brutte abitudini in tutti i paesi del Parco, faremmo un bene soprattutto alla salute dei nostri polmoni.