Mario Di Nubila - già Senatore della Repubblica -
Nella cornice significativamente festosa del “Giubileo Hotel” di Rifreddo di Pignola si è svolta la XXVII edizione del prestigioso Premio di Medicina “Prof. Potito Petrone”, patrocinato dal “glorioso sodalizio” “Il Portale” di Pignola. Fra i premiati, registriamo, con ammirata soddisfazione, il conferimento del premio, con menzione d’onore, alla dott.ssa Dafne Pisani, da Francavilla sul Sinni per la sua tesi di laurea sperimentale in Medicina e Chirurgia, avente quale oggetto “Aumento dei livelli del fattore di crescita epatocitario (A.I.R.) nel carcinoma endometriale”. Argomento di grande valore scientifico e di alto significato medico. Alla dott.ssa Pisani va dato merito delle sue ricerche nel settore medico quale la “Prevenzione delle lesioni neoplastiche del colon-retto e ruolo dei fitoestrogeni” La sua attenzione scientifica si immerge, ed approfondisce, nella cancerogenesi del colon-retto, “quale processo multifasico, che dipende dalla interazione di fattori genetici ed acquisiti”, per proiettarsi verso la chemio-prevenzione “meccanismo indispensabile per ridurre i casi di malattia ed i costi legati alla patologia, e che si basa su numerosi fattori: dieta mediterranea, farmaci e, infine, estrogeni e fitoestrogeni”. Argomenti medico-scientifici di grande interesse nella loro attualità. La dott.ssa Pisani, specializzanda in Anestesia e Rianimazione presso il Dipartimento Emergenze e Trapianti di Organi dell’Università di Bari, coordinatrice SMI Formazione e Prospettive per la regione Basilicata, membro attivo del CNAS (Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi) offre contributi interessanti, che riguardano, tra gli altri, aspetti, spesso subliminali, ma essenziali al rapporto medico-paziente. “La crescente fiducia nella onnipotenza della tecnica sta offuscando la sfera umanistica di tale rapporto”, che non può basarsi solo sull’aspetto clinico, ma ampliarsi, sempre, su quello umano, psico-sociale. A tal proposito appare, per certi versi, inverosimile che di frequente si organizzino seminari, corsi di vario genere con titoli enfatici e pretenziosi, di formazione medica: “La umanizzazione della medicina”. La medicina, per definizione, per essere tale deve essere umana o, altrimenti, non è tale! E’ una tautologia definire la medicina “umana”! Se non
fosse tale, sarebbe da rubricare diversamente!! Se si va alla ricerca della “umanizzazione della medicina”, le ipotesi di osservazione sono di duplice ordine: o la medicina non è mai stata “umana” –e questa è una superfetazione- , o ha perduto, nel tempo, la sua caratteristica di “umana”! Purtroppo si registra una tendenza alla mercantilizzazione del rapporto medico-paziente. Se il paziente diventa, soprattutto, cliente, il rapporto tende a diventare, purtroppo, eminentemente mercantile! E questa dequalificazione tradisce il giuramento di Ippocrate, al quale il medico si è votato! Valutazione, questa, che di certo non può essere generalizzata, perché va dato merito e rispetto ai tantissimi medici, che quel rapporto umano con il paziente vivono intensamente, in forma non solo di empatia, ma di consapevole responsabilità umana e professionale, prestando le proprie capacità e sensibilità “in scienza e coscienza, con diligenza, perizia e prudenza”, come recita il “giuramento di Ippocrate. La medicina, per il suo alto valore umano, non dovrebbe essere contagiata dal sempre più emergente mercantilismo dei tempi, che viviamo! L’art. 32 della nostra Costituzione, riconducibile alla categoria dei diritti inviolabili fissati dall’art. 2, e che ha solennemente affermato e sancito che “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo”, non ha valore solo di declamazione di principio giuridico di attribuzione, o meglio di riconoscimento di un diritto soggettivo, ma si proietta verso quel rapporto umano individuo-paziente e medico, che deve essere presente, ed evidente, negli “operatori sanitari della salute”. E sull’aspetto della forza della relazione medico-paziente la dott.ssa Pisani offre valutazioni di notevole interesse ed apprezzamento, invocando quale “dato irrinunciabile per il medico il recupero della sua humanitas” che, nella visione ippocratica è la capacità di concentrare la sua terapia non solo nella diagnosi, ma sul paziente, riconoscendogli la sua soggettività”. La medicina, nella sua elevata funzione di tutela della salute deve ritrovare, perché spesso sembra sia obnubilato, il valore originario antropologico nella solidarietà e nella pietas, riappropriandosi più compiutamente della componente umanistica, che spesso appare troppo subordinata alla fiducia nella tecnica, che è, e resta, essenziale nei processi di prevenzione, diagnosi e cura.
Complimenti vivissimi alla Dott.ssa Dafne Pisani per l’interessante ed encomiabile tesi di laurea che conferma le notevoli doti di una giovane brillante, la quale, con la sua intelligenza, dà lustro alla nostra comunità !
Avv. Vincenzo Viceconte