Mario Di Nubila - già Senatore della Repubblica -
Caro Giuzio, ho letto con interesse ed attenzione le tue considerazioni (La Nuova 14-3-18) sulle vicende, o meglio sull’esito della recente competizione elettorale. Sono riflessioni, che evidenziano responsabile preoccupazione sulla vita del Partito ed enunciazioni interessanti su possibili azioni di recupero. Una valutazione, in particolare, tra le tante, mi colpisce, e tanto certamente non è una scoperta, ma indispensabile per cercare di ipotizzare, programmare una possibile “resipiscenza”! Tu dici, tra l’altro, “I cittadini semplicemente ci hanno chiesto di andare a casa. Il dramma è che non abbiamo una nuova classe dirigente. Non abbiamo la possibilità di sostituire noi stessi come invece bisognerebbe fare”.

A me pare, e significativamente, una tautologia, e ritengo che la riflessione sia diretta al nostro Partito, e questo è il punto più importante,”dirimente”, della valutazione politica, che il PD deve fare. Una classe politica non si inventa, non si crea dal nulla e la grave responsabilità di quella attuale è di avere cercato, in bieco e ottuso egoismo, di distruggere quella antecedente, anche se poteva essere di una qualche “rendita di esperienza” e di aver tenuto nuove leve distanti dalla possibilità di crescere in esperienze, valorizzando energie giovanili e capacità di apporti culturali e professionali, oltre che passione, e crediti di senso di appartenenza.

Le nuove possibili “leve” sono state utilizzate sostanzialmente quale “manovalanza” per evitare disturbi al “guidatore” di turno! Gravi responsabilità, allora, per non aver saputo, o, meglio, voluto svolgere atti di incoraggiamenti e promozioni di crescita per alternative e/o integrazioni nel tempo ! Rottamare è stato il termine di moda da un certo tempo, che ha fatto testo nel Partito: espressione, che, nella sua becera volgarità, ha significato quello che il termine nella lingua italiana esprime e configura: ”demolizione di strumenti di vario genere in funzione di recupero dei materiali riutilizzabili”! Aulica espressione, che avrà impegnato geni culturali e raffinati linguisti!! Comportamenti accompagnati da atteggiamenti di superomismo, di egocentrismo esasperati, di boriosa superbia, che hanno alimentato, con i disagi della vita quotidiana, disaffezione verso il Partito, anche in chi con passione, capacità, dedizione, pulizia ha servito il Partito e le Istituzioni, ma comunque, da rottamare, e che pure ha mantenuto il senso di appartenenza al Partito.

Il Partito più che una “comunità” aperta e di inclusione è, spesso, apparsa, nelle immagini di “cerchi o gigli magici”, un fortino esclusivo. Con responsabile e sofferta attenzione la tua analisi si estende ai tanti problemi, che le nostre comunità vivono e soffrono: lavoro, sviluppo, diseguaglianze sociali, povertà vecchie e nuove, su cui il Partito deve ripiegarsi per proporre e cercare rimedi! Se la lotta politica, anche all’interno del Partito riprenderà per perseguire postazioni personali, ignorando, anche il severo giudizio dell’elettorato, significa che ci saranno scarse prospettive per conseguire quanto anche tu auspichi nella tua ampia riflessione!
Cordialmente Mario di Nubila Già Senatore della Repubblica