Matera 2019 – San Costantino Albanese Capitale per un giorno

Enzo Schillizzi

Percorsi artistici attorno a Enzo Schillizzi (1955-2009) – Il 7 agosto 2019, il Comune di San Costantino Albanese presenta al pubblico l’evento Percorsi artistici intorno a Enzo Schillizzi (1955-2009), organizzato in coproduzione con Fondazione Matera-Basilicata 2019 nell’ambito del progetto “Matera 2019 – Capitale per un giorno”.

A dieci anni dalla morte di Enzo Schillizzi – artista nativo di San Costantino Albanese, fortemente legato alla comunità e alla tradizione arbëresh locali – il paese ne celebra l’attività, trasformandosi in un museo a cielo aperto.

Durante l’evento sarà infatti possibile seguire la produzione dell’artista attraverso diversi percorsi: oltre ai dipinti murali disseminati per le strade del paese e alle opere conservate in spazi pubblici, verrà coinvolta l’intera comunità, principale depositaria dell’opera dell’artista.

Grazie ad essa un consistente nucleo della produzione di Schillizzi sarà visibile presso la struttura della Casa Parco del paese; inoltre, data l’eccezionalità dell’occasione, alcune famiglie apriranno al pubblico le porte di casa propria, sostituendo al rigore istituzionale delle sale museali un ben più accogliente ambiente domestico.

ENZO SCHILLIZZI. LA MORTE DI SKANDERBEG

In questo contesto, verrà reso accessibile ai visitatori l’edificio privato che custodisce una delle ultime opere di Carlo Levi, un murale raffigurante tre giovani con i costumi arbëresh realizzato dal’artista torinese in modo estemporaneo durante una visita nel dicembre 1974, alcune settimane prima di morire.

Sempre in una prospettiva di valorizzazione del patrimonio, sarà possibile visitare la piccola pinacoteca della Chiesa di San Costantino il Grande e, a riprova del legame del territorio con le manifestazioni artistiche, verrà inoltre dato ampio spazio all’esposizione di installazioni temporanee di artisti locali, in particolare dello scultore Mario Laico, rientrato a San Costantino dopo numerosi anni trascorsi in Francia. Infine, una residenza artistica ospiterà giovani artisti che reinterpreteranno i temi legati al mondo arbëresh con sessioni di live painting dislocate in vari punti del paese.

S. Costantino Albanese Capitale per un giorno

Enzo Schillizzi (1955-2009) nasce a San Costantino Albanese, piccolo centro arbëresh in provincia di Potenza, dove vive insieme ai suoi sette fratelli e ai genitori. A undici anni viene mandato a studiare in seminario al Monastero di Santa Maria Odigitria a San Basile, in Calabria, e successivamente completa gli studi classici all’Abbazia Greca di San Nilo a Grottaferrata.

Dimostra fin dalla tenera età una netta predisposizione per l’arte, tanto che decide di proseguire gli studi all’Accademia di Belle Arti di Castrovillari; tuttavia, ricevuto il diploma, lo strappa, manifestando una certa repulsione per i dettami accademici.

Tornato a San Costantino, prende fissa dimora nella casa paterna, dove vive da solo dopo il trasferimento dei fratelli e la morte dei genitori. Comincia a dedicarsi regolarmente alla produzione di dipinti a partire dagli anni Settanta e – chitarrista e appassionato cultore della musica e della letteratura – nel corso della vita si dedica anche alla scrittura di racconti e di poesie, nonché alla traduzione di canzoni dall’inglese o dall’italiano all’arbëresh.

Fin dal principio Schillizzi non si preoccupa di esporre le proprie opere o di inserirsi nel circuito del mercato dell’arte, concependo al contrario la propria vocazione artistica in forte antagonismo con esso. A chi gli chiede come si guadagna da vivere risponde “io vivo soprattutto respirando” e dona o vende i propri lavori per pochi soldi o per un piatto caldo, perlopiù agli abitanti del paese e a seconda dell’umore del momento. Tuttavia la necessità di comunicare è forte e si riscontra nell’estrema indifferenza talvolta evidenziata dalla scelta dei materiali, che comprendono cartoncini e foglietti di varia natura e formato, ma anche vino e caffè.

Nella sua vastissima produzione – al momento difficilmente quantificabile – si possono distinguere disegni a inchiostro, a matita, a carboncino, a pastello, acquerelli, tempere ad olio, dipinti murali e bassorilievi lignei.

Come in un racconto popolare, i temi delle sue opere pongono particolare attenzione alla storia e alla cultura locali, in particolare alla tradizione arbëresh e al folklore, con scene di vita campestre, vedute di San Costantino e dei suoi riti. Numerose anche le nature morte e i ritratti – quest’ultimi frequentemente di familiari o di conoscenti – o le reinterpretazioni dei grandi artisti del passato, da Velázquez a Picasso. Questi motivi ritornano anche nei dipinti murali, realizzati dalla fine degli anni Novanta in poi sulle pareti di facciate pubbliche o di abitazioni private – sparsi per San Costantino e anche in altre località come San Giorgio Lucano e Senise – i quali attestano l’estrema versatilità di Schillizzi sia nei piccoli sia nei grandi formati.

Dal punto di vista stilistico l’artista dimostra nel corso dei suoi quarant’anni di attività un’inclinazione piuttosto eclettica, con una produzione diversificata. Tuttavia, se le opere giovanili risultano influenzate soprattutto da un certo realismo arcaicizzante di tono popolare, negli anni successivi Schillizzi si apre a uno stile più sintetico, dove motivi religiosi ed ermetici si alternano ad altri più legati alla quotidianità.

Dopo la sua prematura scomparsa, nel luglio 2009, una prima ricerca sull’attività dell’artista, volta alla documentazione della sua produzione, è stata condotta da Nicola Scaldaferri e Lorenzo Ferrarini (http://leavlab.com/portfolio/enzo-schillizzi/); essa è confluita poi nel catalogo Enzo Schillizzi (1955-2009), Roma, Squilibri, 2010, pubblicato grazie al supporto dell’Amministrazione comunale di San Costantino Albanese.

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