La Rosa e la Stella

L’ “Altra Metà del Cielo” è stato uno slogan politico sociale rivolto alle donne da parte di Mao Tse Tung. Tale slogan è un messaggio che mette in evidenza i molteplici valori positivi delle donne. Anche cantanti e registi hanno fatto loro questa frase come, la canzone, l’altra Meta’ Del Cielo di Gang e il film del 1977, l’ Altra Metà del Cielo diretto da Franco Rossi con Monica Vitti e Adriano Celentano, ecc.

Giovanna Saporito
Giovanna Saporito

La frase è conosciuta in tutto il mondo ed è un vero inno alla donna come riconoscimento di uguali diritti.

Le donne e gli uomini sono uguali.

Dopo secoli di umiliazioni, negazioni, imposizioni, le donne escono da casa, dove sono state relegate da una cultura patriarcale, e prendono coscienza partecipando alla vita sociale, politica e economica ricoprendo sempre più ruoli e incarichi prestigiosi.

Poichè l’uguaglianza tra i sessi mette sullo stesso piano l’uomo e la donna, l’uomo, va in crisi e perde la sua sicurezza, anche l’evoluzione della donna dal punto di vista economico, sociale e civile peggiora la sua condizione e l’uomo va in sofferenza per la perdita della sua originale importanza. Infatti fino a quando i due ruoli erano ben definiti tutto andava bene, la donna sottomessa e l’uomo l’essere forte della società e della famiglia. Con le conquiste raggiunte dalla donna l’uomo si è sentito destabilizzato, è turbato nell’equilibrio perché si è trovato di fronte a donne forti e volitive capaci di combattere e vincere anche battaglie difficilissime, come quelle inerenti al lavoro. Nel suo particolare comportamento l’uomo viene aiutato anche dalla società priva di valori. E l’uomo, per fortuna in minoranza, perde sempre di più il suo autocontrollo e reagisce con prepotenza e violenza nei riguardi della donna che diceva di amare alla follia.

Possiamo affermare, quindi, che la violenza non è altro che una reazione, un’ insicurezza, una debolezza.

 

LA ROSA E LA STELLA

Un bocciolo al sole si apre,

con i suoi morbidi petali

manda un messaggio d’amore,

una rosa senza spine,

è freschezza, profumo, colore.

Un bocciolo al sole si apre,

ma sul piccolo gambo spunta una spina,

una goccia di sangue, immenso dolore.

Una rosa con spine è sgomento profondo,

sta lì sferzata dal sole, alla furia del vento,

nel vuoto i suoi petali sfuggire vorrebbe

… a tutti gli oltraggi.

Tanta forza rivela e guarda in alto,

una stella nuova sfavilla,

una carezza lo stelo, nella corolla il coraggio

e nella stella la gaia novella,

non più spine ma luce nei giorni che verranno.

 

Le donne sono come le rose, forti e resistenti e rifioriscono sempre, se non vengono uccise. La mia scultura realizzata per partecipare ad una “ Mostra “ ha il titolo “LA ROSA E LA STELLA”, e il suo significato è facile da leggere, la rosa rossa rappresenta il desiderio, la passione, la bellezza, ma anche il sangue, il dolore. La rosa con il suo bocciolo si apre tra le spine e esprime il patire, il dolore, le pene che portano alla morte. La stella invece è il simbolo della luce, della speranza, dell’energia, della ricerca della vita, la lotta tra la luce e le tenebre. È vita e rinascita. La piccola scultura è realizzata con rami, pietre, reti, corde raccolte sulla spiaggia, e anche loro raccontano la loro rinascita. Io nel momento che raccolgo i rami e le pietre ridò loro una nuova vita.

La violenza di genere e in particolare gli omicidi ad opera dei partners hanno assunto negli ultimi anni delle proporzioni allarmanti e non c’è giorno che passi senza dover leggere di un ennesimo caso. La violenza sulle donne ha molti volti, violenza fisica, sessuale, stupro, violenza psicologica, e l’atto di violenza può accadere ovunque, dentro le mura domestiche, sul posto di lavoro, per strada. Però sono spesso i partner, gli ex partner e i compagni a commettere gli atti più gravi.

Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, una data scelta non a caso, ma si rifà al 1960, quando furono uccise le tre sorelle Mirabal, attiviste politiche della Repubblica Dominicana. È una data molto importante, e ricorda a tutti che il rispetto è alla base di ogni rapporto, e che non possiamo continuare a veder crescere il numero delle donne che subiscono violenza, dobbiamo lottare e dire NO ALLA VIOLENZA, non solo il 25 novembre ma tutto l’anno. Dobbiamo educare le nuove generazioni al rispetto della persona e dei diritti delle donne, contrastare gli stereotipi di genere che sono alla base di una visione errata nella società.

“La violenza sulle donne non smette di essere emergenza pubblica e per questo la coscienza della gravità del fenomeno deve continuare a crescere. Le donne non cessano di essere oggetto di molestie, vittime di tragedie palesi e di soprusi taciuti perché consumati spesso dentro le famiglie o perpetrati da persone conosciute”, è il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella affermando che “molto resta ancora da fare” e “ogni donna deve sentire le istituzioni vicine“.

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