Ernesto Calluori
La vita in una metropoli è difficile, ai limiti della stessa vivibilità. E lo è ancora più quando non si è più giovani, quando qualcuno, cedendoci il posto in autobus, ci ricorda che anche per noi è scattata la terza età. Tutte queste cose, confusamente, ci vengono in mente per l’emergenza che stiamo attraversando e al blocco totale di ogni possibile movimento che aiuti il morbo.
Nel Lazio, i dati riportano, alla data odierna, 125 casi positivi, mentre 5125 persone sono in sorveglianza domiciliare. Allo Spallanzani di Roma, risultano ricoverati 81 persone. I pazienti positivi sono 60 e di questi 10 in terapia intensiva perchè necessitano di supporti respiratori e i ricoveri registrano una lieve flessione. Alberghi e ristoranti deserti. La gente in giro non si vede e la città eterna vive i giorni del Covid-19 senza panico con un vuoto irrituale.
Alla stazione Tiburtina, invece, si è verificato l’assalto ai bus tutti in fuga verso il Sud senza autocertificazioni e senza controlli. Se un meridionale a seguito delle cose lette o ascoltate, comincia a considerare la zona rossa del Nord, del Centro-sud come un inferno dantesco, diventa normale che i confini decidano di stare lontani dal territorio italiano.
La politica sembra del tutto scomparsa dai principali mezzi di informazione e in Parlamento, grazie all’attenzione pubblica su l’epidemia, è passata nel silenzio una delle leggi più liberticide, una delle manovre più autoritarie quale quella “fine della prescrizione”, “processi eterni” e “aumento infinito della possibilità di intercettare e spiare” – grazie a tecnologie avanzate – qualsiasi cittadino.
A tutto ciò, si aggiunge il diluvio televisivo di parole relative al virus, paragonabile a una vera maratona di improvvisati epidemiologi. Saggezza e lungimiranza avrebbe dovuto consigliare alla politica un comportamento più discreto anziché farne un assillante argomento per fare aumentare i consensi al proprio partito o alla propria persona, al punto da dimostrare tanta pochezza. Non ci resta che aspettare la fine di questo incubo.
Speriamo che tutto questo pronto sara un riccordo. Pensiamo e preggiamo per tutti voi.