Gino Costanza e Filippo Di Giacomo
Sinni
Raggiorna lento:
luccica il mio Sinni,
che, magro, scorre.
(Gino Costanza)
Sinni – Commento agli Haiku di Gino Costanza

Sinni, quante storie e leggende sono nate e si tramandano lungo le tue rive: storie di povera gente, di mercanti e di migranti, di santi, poeti e briganti; di lacrime e canti, di donne a sciabordare i panni sulle sponde, là dove placida è l’onda, della numerosa prole; e del padrone per un tozzo di pane raffermo.
…E il pianto di Isabella di Favale che a te affidò il lamento del suo “mal superbo.”
Sinni, quante canzoni abbiamo cantato sotto il ponte inseguendo sogni di gloria, aspettando l’alba di un nuovo giorno.
Quanto mi sei caro, e quanto mi rattrista ora il guardare il tuo esile rivolo che riverbera sprazzi di luce intorno… sul far del mattino.
(Filippo Di Giacomo)