Sinni (Commento agli haiku di Gino Costanza)

Sinni

Raggiorna lento:

luccica il mio Sinni,

che, magro, scorre.

(Gino Costanza)

 

Sinni – Commento agli Haiku di Gino Costanza

fiume Sinni

Sinni, quante storie e leggende sono nate e si tramandano lungo le tue rive: storie di povera gente, di mercanti e di migranti, di santi, poeti e briganti; di lacrime e canti, di donne a sciabordare i panni sulle sponde, là dove placida è l’onda, della numerosa prole; e del padrone per un tozzo di pane raffermo.

…E il pianto di Isabella di Favale che a te affidò il lamento del suo “mal superbo.”

Sinni, quante canzoni abbiamo cantato sotto il ponte inseguendo sogni di gloria, aspettando l’alba di un nuovo giorno.

Quanto mi sei caro, e quanto mi rattrista ora il guardare il tuo esile rivolo che riverbera sprazzi di luce intorno… sul far del mattino.

(Filippo Di Giacomo)

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