Mosè Antonio Troiano
Si è conclusa con grande interesse e partecipazione la IV Edizione del Festival Antiche Radici “Rrënjet e Vjetra”, qui a San Paolo Albanese (Pz).
Una tre giorni (30/09, 01 e 02/10) dedicata a corsi di ballo, canto e strumenti musicali (Zampogna, Surdulina, Ciaramella, Tamburello e costruzione di ance).
Anche il Concerto della serata del 30/09 “Serenata Lucana, i suoni della memoria” del Gruppo Ensemble Meridies – Festival Appennino Mediterraneo – è stato molto apprezzato.
Questi strumenti sono di grande cultura, complessi e difficili in un’epoca che fa della semplificazione delle procedure uno dei suoi fondamenti; un’epoca in cui la tecnologia contemporanea annulla totalmente la manualità come risorsa umana. La zampogna e gli altri strumenti sopra indicati, invece, obbligano ad una coordinazione mano-corpo-orecchio-sensibilità.
Tutte e quattro le edizioni hanno dimostrato in modo chiaro che questo patrimonio culturale è un fattore essenziale per la crescita sostenibile del territorio e per la comprensione del rapporto tra il patrimonio stesso e l’intera comunità della Valsarmento.
La conoscenza e l’uso dell’eredità culturale sono riconosciuti come diritto umano. L’insieme di risorse ereditate dal passato va promosso, quindi, come interesse pubblico, con un processo partecipativo finalizzato alla conservazione e alla valorizzazione.
Questo Festival Antiche Radici è la dimostrazione che il territorio può crescere se c’è condivisione e partecipazione, ma una Comunità piccola come San Paolo Albanese da sola non può farcela. C’è bisogno della condivisione di tutti e, soprattutto, della Regione Basilicata.
Realizzare un Laboratorio, sia per tenere i corsi che per la costruzione degli strumenti, oltre a mantenere vivo questo ricco patrimonio, darebbe anche opportunità di lavoro e consentirebbe di trattenere qualche giovane nella nostra area.