PELLEGRINI… sull’esempio di Gesù Cristo

“Vi sono poi diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore” (Corinzi 12, 4-5).


A volte la parola pellegrinaggio rappresenta una pia pratica o un viaggio compiuto con sentimenti e propositi di pietà e venerazione verso un luogo o una figura di virtù gloriose. Spesso questa pratica rischia di sfociare in un puro devozionismo, pieno di segni e simboli ma vuoto nel significato profondo del viaggio stesso.

Pierpaolo Sarubbi

Tale conseguenza è evitabile quando i luoghi, i momenti e le dinamiche del pellegrinaggio sono pienamente collegate tra loro, unite al desiderio del cuore di chi decide di mettersi in cammino.

Questo è stato il pellegrinaggio della comunità di Francavilla vissuto a Roma e Cascia lo scorso 15 e 16 Ottobre. Partendo nella tarda notte di Venerdì 14, il desiderio di intraprendere questo cammino – seppur breve e con la presenza di diverse fasce d’età – è stato presente in ognuno di noi, stimolato da una certa dose di curiosità e soggezione dovuta alla diversità delle personalità e dei carismi presenti nel gruppo. È stato questo, tuttavia, l’elemento portante del pellegrinaggio vissuto.

Roma Santa Croce in Gerusalemme

In questa molteplicità di carismi abbiamo percepito il vero senso di essere comunità, che è mettere a servizio di tutti il carisma o il ministero di alcuni, spinti dal cercare e fare il bene gli uni per gli altri.

A Roma abbiamo sperimentato l’infinita misericordia del Padre attraverso la celebrazione eucaristica presieduta nel luogo giubilare – nel quale abbiamo potuto vivere anche l’indulgenza plenaria – quale la sede del Rinnovamento nello Spirito Santo in Via degli Olmi, reso tale in occasione del 50° anno dalla presenza del Rinnovamento in Italia. Un’ amore così infinito e gratuito quello del Padre, tanto da inviare il suo Figlio Gesù per la salvezza dell’intera umanità.

Abbiamo potuto “toccare” con mano, le reliquie della Passione di nostro Signore Gesù Cristo – quali il legno della croce, le spine, il chiodo, l’iscrizione ‘INRI’ e altri frammenti – custoditi all’interno della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma, raggiunta successivamente alla sede del RnS.

Cascia Santa Rita

Lo step finale di questo viaggio ha visto come protagonista Rita da Cascia, Santa dei casi impossibili e Avvocata dei casi disperati. Un luogo di pace e di preghiera, il Santuario che custodisce il corpo incorrotto della Santa, che trasmette profondamente lo stile di vita che sposò Rita. Lei, come qualsiasi figura di santità, ci trasmette come sia possibile un cammino di fede sulle orme di Gesù Cristo: è solo quando ci riscopriamo figli amati da Dio, così come siamo, che prendiamo consapevolezza di quale grazia siamo stati rivestiti attraverso il sacrificio della croce del suo Figlio Gesù.

Una volta coscienti di questo, saremo in grado di camminare, riconoscenti di essere pieni di limiti e difficoltà, ma guardando a Cristo stesso, uno sguardo che ci rende degni di Lui, perché “Come ho fatto Io, così facciate anche voi”.

N.B.: chi è impossibilitato a reperire il cartaceo oppure desidera scaricare il giornale “La Parrocchia” basta cliccare sul link a seguire.

La Parrocchia anno III n.2 ottobre 2022

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