Mariangela Placanico
“L’educazione è cosa del cuore, e Dio solo ne è padrone, e noi non potremo riuscire a cosa alcuna, se Dio non ce ne insegna l’arte, e non ce ne mette in mano le chiavi”. Da quest’asserzione di don Bosco ha preso avvio l’azione educativa e collaborativa che, a Francavilla in Sinni, ha animato le due giornate del 30 e del 31 gennaio 2023 vissute all’insegna della gioia e dell’allegria: laboratori didattico-educativi a scuola; attività ludiche per bambini e ragazzi in oratorio; giochi a squadra nelle strutture di calcio e di pallavolo. Si è dato così inizio alla prima edizione “Le giornate di don Bosco”, iniziativa che ha visto alcune delle nostre principali istituzioni educative incontrarsi, per guardarsi negli occhi e iniziare a collaborare.

I protagonisti sono stati i nostri bambini e i nostri adolescenti. Le famiglie, la scuola e le associazioni sportive del nostro paese hanno semplicemente risposto all’invito del parroco, don Nicola, che appellandosi al considerevole contributo offerto da don Bosco in ambito educativo, ha trovato l’occasione giusta per mettere in pratica quanto emerso dai lavori dei tavoli sinodali diocesani, a proposito delle famiglie e del dialogo educativo: fare rete, sostenersi e supportarsi a vicenda per un fine comune: l’educazione della nuova generazione. “Il mio sistema educativo si appoggia tutto sopra la ragione, la religione e l’amorevolezza”. A raccontarci dell’eccezionale esperienza di vita del presbitero ed educatore italiano (Castelnuovo d’Asti, 16 agosto 1815 – Torino, 31 gennaio 1888) sono stati i ragazzi della scuola secondaria di primo grado del nostro Istituto Comprensivo, che hanno fatto un excursus storico-pedagogico, mettendo in risalto le sue modernissime vedute, la possente architettura educativa e formativa capace di trarre il meglio dai bambini e dai ragazzi; le inimitabili realizzazioni di grandi opere sociali, quali l’Oratorio, l’Istituto di Valdocco e le scuole professionali; l’infallibile “metodo preventivo”, la magna charta della pedagogia dei salesiani, secondo cui occorre conquistarsi il cuore dei giovani per esercitare un’ efficace opera educativa.
Nella serata conclusiva, guidati dalle note festose dell’orchestra del nostro Istituto Comprensivo, intorno alla mensa eucaristica, abbiamo cantato unanimi “Padre, maestro e amico”, secondo la definizione data nel 1988 da papa Giovanni Paolo II che, di questo eccezionale prete e pedagogo, ha esaltato la paternità senza confini, la responsabilità di indicare alla nuova generazione un cammino di speranza e di futuro. Due giornate formative intense, ricche di contenuti e di spunti di riflessione per bambini, ragazzi, famiglie ed educatori.

A Francavilla in Sinni, l’opera di “educere” è quindi iniziata a passare da una fase di sforzi unilaterali ad una fase comunitaria, basata sulla collaborazione, sul supporto vicendevole, sul dialogo fatto di conversazione e di confronto. Un’opera educativa non si può più pensare senza corresponsabilità e cooperazione: si tratta di «costruire insieme», per prendersi cura della persona, di “tutta la vita e della vita di tutti”.
N.B.: chi è impossibilitato a reperire il cartaceo oppure desidera scaricare il giornale “La Parrocchia” basta cliccare sul link a seguire.