Dal Pino loricato ai “Giardini pensili” sui grattacieli

Il secolare pino loricato, nella sua orgogliosa solitudine sulle cime del Pollino, lì trapiantatosi dai monti dell’Europa orientale, rimane indifferente alle notizie della Stampa quotidiana di questi giorni in merito ai “giardini pensili” che verranno costruiti sui “grattacieli” in Puglia, analogamente a quanto è avvenuto a Milano negli anni scorsi. La sua naturalezza non ha pari, ed è difficilmente descrivibile!
Valerio Mignone
Da qualche tempo, una nuova edilizia attrattiva si sta diffondendo anche nel Sud Italia. Infatti, alla periferia di Napoli sono nati grattacieli, pur senza giardini pensili, che sono ben visibili a chi arriva in treno alla stazione centrale di Piazza Garibaldi; è il complesso edilizio noto come Centro Direzionale.
Anche al Centro di Napoli, questi grattacieli hanno rispettato il vecchio panorama urbanistico con il “parallelismo” del “Rettifilo”, e dei Decumani con “Spaccanapoli”, Via Tribunali, Via Foria. Il grattacielo di Via Medina, 100 metri di altezza, 33 piani, fu il primo costruito a Napoli tra il 1954 e il 1957, ed è sede, tra l’altro, di un albergo, e di saloni per cerimonie, e ricevimenti nuziali, con vedute mozzafiato su Piazza Municipio con il Maschio Angioino, un molo portuale, e, all’orizzonte, il Vesuvio, mentre, dall’alto, la Certosa e il Museo di San Martino richiamano alla mente vicende storiche.
A Milano, per la costruzione dei grattacieli, è stata rispettata, con una cavillosità formale, l’altezza storica della “Madonnina”, collocata sulla guglia principale del Duomo, e gelosamente custodita per secoli, fabbricando minicopie della “Madonnina” da collocare, speciosamente, all’apice dei nuovi grattacieli.
In origine, il neologismo “grattacielo” indicava l’albero maestro che reggeva le vele sulle navi inglesi, e successivamente è stato esteso a edifici con almeno dieci piani, ed oltre trenta metri di altezza.
Il “giardino pensile”, a sua volta, frutto di una encomiabile, intuizione, non solo svolge una funzione decorativa, ma migliora anche il microclima con l’isolamento termico del terreno vegetale e della flora in esso coltivata, con arbusti di varia altezza, e mutevolezza stagionale con fiori vari e bacche, e allietati da nidi, voli e cinguettii di passeri, rondini, usignoli, mentre farfalle succhiano nettare. Comunque, gli arbusti arborei, le cui radici sono contenute in volumi limitati, non oltrepassano i tre metri di altezza per non occultare i sovrastanti piani dello stesso grattacielo.
Giardini Pensili a Milano
Come è noto, anche la costruzione del grattacielo prevede l’uso di una scarsa superficie alla base, ma, soprattutto, un aumento di volumi in altezza.
Per poter tutelare l’ambiente, la Germania è stata il primo Paese in Europa a varare una legge in merito, nel decennio 1970-1980.
D’altronde, oggi sono realizzabili, grazie alla tecnologia, progetti radicalmente innovativi. Un esempio è la pista da sci sintetica sul termovalorizzatore nel centro di Copenaghen, la cui altezza è pari ad 85 metri, con la lunghezza di 200 metri, e la larghezza di 60 metri. Per queste particolarità, il Termovalorizzatore di Copenaghen attira migliaia di visitatori ogni anno; esso smaltisce 400 mila tonnellate all’anno di rifiuti prodotti da oltre 500 mila abitanti e 46 mila aziende, e garantisce elettricità a 60 mila abitazioni e teleriscaldamento a 160 mila case; è dotato di uno speciale catalizzatore per rimuovere fumi e monossido di azoto.
Ben altro è il “giardino pubblico”, non “pensile”; esso è un luogo alberato, di superficie variabile, ove ci si muove, per salutari passeggiate, e può essere luogo di incontri, conversazioni, riunioni, reciproci arricchimenti culturali.
Rimangono dilemmi! Tra questi, se, per l’igiene pubblica, sia da considerare maggiormente salutare una più vasta superficie abitativa in “piano, alla base”, anziché in altezza, nei grattacieli, pur in presenza di uno spopolamento diffuso, che interessa la maggior parte dell’Europa.
Anche per i lavoratori “pendolari” rimane il dilemma se sia salutare vivere presso l’abitazione, o trascorrere ore di viaggi nelle gallerie delle metropolitane, o sui marciapiedi, con il rischio di essere investiti dai “fattorini” su monopattini elettrici. Ai nuovi urbanisti ed igienisti l’analisi, l’opinione, e l’ardua sentenza in merito!
Intanto, un dato socioantropologico è acquisito: la durata della vita media è aumentata in tutto il mondo per il miglioramento delle condizioni sociosanitarie.

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