Renato Di Nubila
Il Forum del Dialogo riparte, dopo la forzata sosta di 2 anni, a causa del Covid. Il Gruppo di Progetto, formato dai rappresentanti di varie Associazione e di alcuni Castelli, ha fissato i giorni della prossima 6° edizione del Forum per il 10 e l’11 novembre prossimi.

Dopo aver affrontato diversi temi di emergente attualità, come i cambiamenti climatici, il rapporto fra giovani e adulti, le diversità religiose e culturali, il rapporto con l’Islam, la 6° Edizione focalizza il suo impegno sul tema: Dialogo con la comunità civile. Argomento sempre più coinvolgente situazioni diverse: la crisi della famiglia, l’attività delle Associazioni fra crisi e nuova vitalità, l’impegno del Volontariato, dei Gruppi sociali, come pure della Comunità virtuali/on line…le imprese, i sindacati…
Sulla scia delle precedenti edizioni, obiettivo del Forum è sempre quello di offrire al Paese e ai partecipanti un contributo di idee, di risultati offerti dalla più recente ricerca sociale, dalle testimonianze di esperienze già sul campo nella loro ricchezza e nella loro problematicità di azione.
Ci assicura un importante contributo la serie di esperti provenienti da ben 5 Università, da settori disciplinari diversi: sociologia, pedagogia, psicologia, economia civile, ricerca sociale. Proprio in questi giorni abbiamo avuto la generosa disponibilità della Rettrice dell’Università di Padova, la prof. Daniela Mapelli che presiederà il Comitato Scientifico del Forum, succedendo al prof. Franco Anelli, Rettore dell’Università Cattolica che ci ha seguito per tutte le precedenti cinque edizioni.

Si preannuncia una edizione molto vivace e particolarmente attenta ai problemi e alle questioni dell’attuale situazione civile. Proprio su quest’ultimo aspetto, avremo l’intervento – sempre apprezzato – del prof. Stefano Zamagni, dell’Università di Bologna.
Oltre agli interventi degli altri esperti, molto attese sono le testimonianze di alcune esperienze di comunità, nei settori più diversi della vita civile organizzata. Si cercherà di coinvolgere – come nell’ultima edizione – anche i Comuni d’oltre confine e di ascoltare i loro interventi. Particolarmente accolta è la partecipazione e il patrocinio della Diocesi San Marino–Montefeltro e la costante attenzione del Vescovo mons. Andrea Turazzi, per il suo apprezzamento e il suo incoraggiamento ad andare avanti.

Una particolare attenzione sarà dedicata a capire il “senso di comunità”, nel guardare alla comunità come ad un microcosmo circoscritto e attivo, costituito da un gruppo stabile di persone, in forte interazione tra loro, parte di uno specifico territorio culturalmente omogeneo e in grado di riflettere stili di vita e forme di organizzazione di interessi e di cambiamenti in corso, in un mondo in grande metamorfosi. In termini più semplici, “la Comunità è il luogo del noi”, quale espressione di una socialità che punta al bene comune, segnata – come direbbe il premio Nobel Elinor Ostrom – “da un contratto sociale senza spada”. La 6° edizione del Forum del Dialogo vuole approfondire questi concetti e incoraggiare – in una società segnata da invadente individualismo – il passaggio da una razionalità egoistica, al ricorso ad una razionalità lungimirante.
A pensarci bene, è quanto la Costituzione italiana all’art.118 propone: “…l’autonoma iniziativa di cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”. Per cui è comprensibile il rapporto che si registra fra la comunità come “aggregato di soggetti…” e il Terzo settore come “insieme di Enti…” decisi a coniugare nel loro impegno il senso del NOI, nel governo del bene comune. Lo affermava già un grande studioso dei processi democratici, come Alexis de Tocqueville, quando scriveva: ”La libertà e l’abitudine ad associarsi, ad esprimere le proprie opinioni costituiscono la garanzia contro ogni forma di dispotismo…”.

Ce n’è bisogno oggi, nel tempo della disgregazione del tessuto sociale e di quello che si vede con il dilagare dell’individualismo, dell’aumento dei casi di violenza, della disaffezione per l’impegno pubblico e della diffidenza per le istituzioni; ma non è difficile osservare cittadini e comunità alle prese con la crisi di fiducia e la crescente domanda di partecipazione, nella ricerca di forme nuove di corresponsabilità, sulla scia del detto popolare: ”quel che non è possibile da solo, insieme è più facile ottenerlo”.
Renato Di Nubila
Responsabile scientifico del Forum