Dott.ssa. Rosanna Perretta Psicologia e Benessere di italodominicano.tv
La pelle è spesso nelle nostre parole. Ora, proprio in questo momento, concediamoci un piccolo esercizio di consapevolezza: assumiamo una posizione comoda, facciamo un respiro profondo e proviamo a pensare a quanti altri modi di dire potremmo aggiungere all’elenco di cui sopra. Quanti ne abbiamo trovati?
Proviamo ora a chiederci cosa hanno in comune queste espressioni. Esse ci dicono che la pelle è la nostra cartina di tornasole emozionale perché esprime e manifesta dall’interno i nostri stati d’animo: quel che si percepisce a fior di pelle attiva i neurotrasmettitori in grado di interagire con il sistema nervoso e di influire sull’umore. Tutto questo in molti casi avviene in tempo reale. Pensiamo a quando diventiamo rossi di vergogna, pallidi per la paura, sudiamo abbondantemente per l’ansia, etc. Sono tutte quelle situazioni in cui la pelle “parla” autenticamente di noi!
Il fatto che il nostro vissuto emotivo influenzi la salute della nostra pelle (e viceversa) e che una fragilità della pelle sia spesso espressione di una fragilità più interiore, richiama al rapporto mente-corpo trattato negli articoli “Il Benessere come espressione dell’Io: come stai?” e “L’Emozione come ponte tra la mente e il corpo.
Perché la relazione tra la nostra dimensione interiore e il derma richiama tanto la nostra attenzione e quella dei professionisti della salute (in primis dermatologi e psicologi)?
La risposta risiede nel fatto che questa relazione è molto stretto dal punto di vista organico. A tale riguardo, l’embriologia ci dice che la pelle e il cervello sono entrambi entità di superficie (la pelle come superficie del corpo e il cervello come superficie del sistema nervoso) e derivano dalla medesima struttura embrionale: l’ectoderma. In altre parole, esse sono “gemelle” alla nascita e questo fa sì che mantengano un legame indissolubile per tutto il resto della vita. Inoltre, la pelle fa la sua comparsa prima di qualsiasi altro sistema sensoriale: anche su questo punto ci viene in aiuto una legge embriologica secondo cui, più una funzione o un organo si sviluppa precocemente, più è probabile che sia fondamentale.
Quali sono i risvolti psicologici di questa interconnessione organica così stretta?
Un contributo teorico fondamentale al riguardo è stato fornito da Didieu Anzieu, il quale nel libro “L’Io-pelle” ha espresso la tesi secondo cui, nei nostri primi mesi di vita, molte delle funzioni del nostro corpo e della nostra futura interiorità psichica vengono riprodotte attraverso la pelle. Secondo Anzieu, l’Io-pelle è prima di tutto un Io corporeo e noi impariamo a percepirlo già nelle primissime fasi del nostro sviluppo, grazie al contatto con la persona che si prende cura di noi (pensiamo alle carezze, ai bagni, ai lavaggi, ai sollevamenti, alle strette, etc.). E’ proprio questo “Io-pelle” che, secondo Anzieu ,costituisce la base della formazione del nostro Io psichico.
In conclusione, facciamo un respiro profondo ad occhi chiusi, chiediamoci “la mia pelle in che modo parla di me?” e restiamo in ascolto intimo dei pensieri, delle immagini e delle sensazioni libere del nostro Io.
Bibliografia
1. D. Anzieu, L’Io-pelle, Raffaello Cortina Editore, 2017
2) V. Lingiardi, Siamo amici per la pelle. Ecco perché, “Sole24ore” del 11 agosto 2022
3) A. Montagu, Il linguaggio della pelle, Verde chiaro. Kindle Edition.
4) P. Valery, Cattivi pensieri, Adelphi, 2006
5) https://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/P/pelle.shtml
Autora. Dr. Rosanna Perretta
Psicología y Bienestar de italodominicano.tv
Fonte: www.italodominicano.it.