Quando il civismo ha il dovere di scendere in campo

I Padri Costituenti nel predisporre la Costituzione Repubblicana, al fine di garantire un sistema democratico blindato e l’integrità della Nazione, fondato sui principi della solidarietà, sussidiarietà e tutela dei diritti fondamentali della persona, tennero conto del percorso che portò all’unità d’Italia, oltre che degli accadimenti della storia italiana ed europea del ‘900.

Col passare del tempo, purtroppo, si è assistito e si assiste a un degrado crescente del ceto politico, responsabile di fallimenti e inefficienze dei servizi pubblici essenziali, tra cui giustizia, sanità e istruzione, con seri pregiudizi per i cittadini e l’economia nazionale.

Tale situazione, certamente non irreversibile, ha allontanato i tanti delusi dalla politica, alimentando qualunquismo inteso come atteggiamento improntato a indifferenza e disprezzo nei confronti dei politici e della vita politica. Fenomeno, giova evidenziarlo, completamente diverso dal qualunquismo del movimento politico “L’uomo Qualunque” fondato da G.Giannini nel 1944.

Dunque, i fallimenti dei politici generano le peggiori patologie sociali: la rassegnazione e l’indifferenza che è possibile curare solo con il civismo, cioè con il coinvolgimento della società civile nelle scelte fondamentali della cosa pubblica.

La situazione politica in Basilicata è degenerata al punto tale che i partiti e i movimenti, per una serie di intrecci palesi ed occulti, non riescono a venirne a capo.
Esempio clamoroso è la sanità pubblica sfasciata per tutelare interessi corporativi e individuali a scapito del malato.
La recente grande novità della politica, di maggioranza e opposizione, per l’abbattimento delle liste di attese sono le prestazioni della sanità privata convenzionata. Soluzione che comporta oneri pesanti per il bilancio regionale; come lo sono i corrispettivi pagati per le sostituzioni con i medici c.d. “gettonisti”, retribuiti fino a mille euro a turno; un medico che fa il turno di notte in un pronto soccorso guadagna dagli 800 ai 1000 euro a notte.

Tutto ciò con buona pace degli artt.32 e 97 della Costituzione, che prevedono: il primo “ La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività ”, il secondo “ Le pubbliche amministrazioni, in coerenza con l’ordinamento dell’Unione europea, assicurano l’equilibrio dei bilanci e la sostenibilità del debito pubblico. I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione. ”.
Che dire degli inquinamenti ambientali di cui si è avuto notizia in questi giorni causati dallo scarico di acque inquinate delle lavorazioni ITREC nel mar Jonio.
Neppure può sfuggire il monitoraggio degli inquinamenti delle estrazioni petrolifere effettuato con dati forniti dalle società che estraggono.

Neanche è ammissibile la conclusione per prescrizione del processo “rimborsopoli” che ha provocato lo scioglimento anticipato del Consiglio Regionale. Oggi, dopo anni di indagini e ingenti costi a carico dell’erario, non sappiamo se gli imputati, ancora impegnati in politica, abbiano commesso o meno i gravi reati loro contestati.

Questo è l’humus che ha prodotto e produce rassegnazione, indifferenza e spopolamento della Basilicata le cui immense risorse non producono alcun vantaggio concreto in favore dei Lucani.
In un quadro così desolante l’unico strumento possibile per cambiare, è il coinvolgimento delle tante persone perbene sfiduciate e rassegnate che non vanno più a votare.

Missione non facile, ma possibile, tenendo presente precedenti storici significativi che vale la pena ricordare.
Alexis de Tocqueville, aristocratico e politico francese, visitò gli Stati Uniti d’America nel periodo in cui la Francia era afflitta da continui crisi e fallimenti politici culminati nella Rivoluzione del Luglio 1830. Effettuò il viaggio con l’intento di studiare il sistema carcerario americano. Ma il suo interesse si ampliò rapidamente e fu attratto dal funzionamento della democrazia americana di cui studiò i meccanismi.
Tocqueville attribuì alle colonie puritane del New England l’introduzione di principi di governo locale efficiente, istruzione diffusa e un forte senso di comunità.
Come noto, i coloni Puritani scapparono nel ‘600 dalla loro patria inglese ove regnava un incontrollabile e inarrestabile sistema di corruzione superiore a quello che esiste oggi in Italia. Portarono con sé un fervente desiderio di uguaglianza e libertà, che divenne un pilastro della cultura politica americana.
Tocqueville apprezzò il sistema di governo locale frutto di impegno civico diretto.
Noi, diversamente dai Puritani inglesi, pur vivendo una stagione politica di sbandamenti, incertezze, infedeltà verso le Istituzioni, non abbiamo la possibilità di emigrare in terre nuove dove poter attuare i valori e i principi nei quali crediamo fermamente. Questo ci impone di imitare i Puritani con un impegno civico forte che deve perseguire i seguenti due obiettivi: — supplire ai fallimenti della politica e favorire la “bonifica” dei partiti di cui in un sistema democratico, come quello italiano, non si può fare a meno.

Primavera Lucana è nata con l’intento di compiere tale missione.

Avv.Leonardo Pinto – Coordinatore Provinciale “Primavera Lucana”

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