Leonardo Pinto
Ho appreso dal TG che oggi a Palermo, in concomitanza con il processo a carico di Salvini, vi è stata una manifestazione di piazza a sostegno dello stesso oltre a una straordinaria presenza di parlamentari e ministri leghisti in aula durante l’arringa difensiva dell’avv. Buongiorno.
Lunedì mattina sarò in Tribunale a Potenza a difendere un imputato il quale non potrà beneficiare di manifestazioni di piazza in suo favore e neppure della presenza in udienza di parlamentari e ministri.
Se si ha fiducia nella magistratura e si crede nella sua imparzialità, perché manifestare per sostenere l’innocenza dell’imputato Salvini?
Invero, simili presenze e manifestazioni fanno ritenere il contrario.
Salvini sostiene di non aver paura dei giudici di sinistra.
Se ci sono motivi per ritenere l’assenza di imparzialità del collegio giudicante presieduto da Roberto Murgia, esistono gli strumenti per farla valere e far cambiare la composizione dello stesso collegio.
Se non fosse così, la legge non sarebbe uguale per tutti, come affermato per la prima volta in Italia con le Costituzioni melfitane del 1231, emanate per limitare poteri, privilegi e prepotenze di baroni, prelati e potenti di famiglie nobiliari.
Se è vero che i magistrati giudicanti sono di sinistra; poiché non è consentito essere di destra o di sinistra nello svolgimento della loro delicata funzione, Salvini, soprattutto come ministro, se omette di ricusarli e continua nella sua inconcludente polemica politica, viene meno a un suo preciso dovere istituzionale, che è quello di intervenire per contribuire al buon funzionamento della giustizia.
La sua propaganda politica, tesa a delegittimare i magistrati preposti a giudicare i fatti che gli hanno contestato, non solo non coglie nel segno, si rivela una pessima propaganda politica che farà perdere e non guadagnare voti alla lega.