Leonardo Pinto
Dopo le speciose, quanto inutili, elusioni e mancate risposte di Danzi (promotore del referendum) a domande precise, di fronte alla evidenziata richiesta della provincia di Taranto di voler venire in Lucania, é emerso il vero obiettivo della proposta di Matera in Puglia, che é quello di voler smembrare la Basilicata.
Tale progetto è stato “confessato” poiché si ritiene, a torto, che la Basilicata non abbia “i numeri” per essere Istituzione regionale, confermato anche dal fatto che il promotore del referendum, al di là di evanescenti prospettive migliorative, non ha spiegato quali sarebbero concretamente i vantaggi del trasferimento in Puglia.
Matera oggi è capoluogo di provincia di 31 comuni con annessi uffici pubblici (Prefettura, Questura, Tribunale, Università, Comando Provinciale Carabinieri, Gruppo Guardia di Finanza, Uffici Agenzia delle Entrate (compreso catasto e conservatoria), scuole, ASM ecc.) in Puglia sarebbe un semplice comune senza i predetti presidi pubblici e correlati vantaggi.
Matera oggi fa parte della regione più ricca di Europa, domani farebbe parte di una regione che non ha assolutamente le ricchezze lucane, gestite malamente per difetto di adeguata classe dirigente, da cambiare: vero ed unico problema.
Per quanto mi riguarda, da Lucano, continuerò a difendere ad oltranza la mia terra e l’integrità territoriale della mia Regione agendo, come ho fatto finora, per allargarne i confini e non per restringerli.
L’ipotesi di soppressione della Basilicata purtroppo è funzionale ad altri obiettivi, che spero non sfuggano e siano oggetto di serio approfondimento.
Per comprendere, basta rispondere alla seguente semplice domanda: chi ha interesse al completamento della desertificazione dell’80% del territorio lucano?
La lettura o rilettura del libro “Il Golpe Inglese”, di Giovanni Fasanella, aiuta a capire.
La povertà, la disoccupazione, l’indigenza, gli inquinamenti sono solo dei Lucani; mentre il petrolio, l’acqua ed altre risorse sono anche di Salvini, per capirci. Si tratta di concetto distorto sia del regionalismo che dello Stato unitario: vera questione che ci deve impegnare per dare ai Lucani quello che loro spetta, e non scappare in Puglia (libero di farlo chi si sente pugliese o barese) per sfuggire alle responsabilità di fallimenti politici e amministrativi.
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