L’ANIMA nella Poesia di Prospero Cascini fotografata attraverso la PROPRIA.

La poesia, in molte delle sue forme, è molto più di un semplice esercizio linguistico o di un passatempo estetico. Essa è da meditazione. Un atto che induce la mente al silenzio, alla quiete, permettendo al lettore di abbandonarsi alla contemplazione. È attraverso il distacco dalla frenesia del pensiero razionale che la poesia apre le porte a un’esperienza più intima e profonda, fatta di percezioni, sensazioni e visioni che trascendono il quotidiano.

In questo viaggio, l’opera poetica diventa una chiave per l’autoscoperta, una via che si apre alla coscienza del lettore come una meraviglia da esplorare. Prospero Cascini, con la sua maestria poetica, ci guida lungo questa via, dove il flusso di pensieri razionali cede il passo all’ascolto profondo di sé e dell’inconscio. Le sue sillogi poetiche non si limitano a raccontare storie o emozioni, ma ci invitano a un’esperienza meditativa, in cui la mente è libera di vagare oltre i confini del razionale e del conosciuto. I suoi versi, pur nella loro apparente semplicità, svelano l’intima complessità della vita umana e del suo continuo divenire. La poesia di Cascini ha il potere di trasportare il lettore in un regno di “non-senso”, dove le convenzioni logiche vengono messe in discussione. È in questo spazio che la mente trova quiete, nel senso che l’interpretazione si ritira per lasciare posto alla pura esperienza, quella che è più vicina all’essenza delle cose. Le immagini evocate nei suoi versi non sono meri simboli da decodificare, ma finestre aperte su mondi interiori inaccessibili alla logica e alla razionalità. La poesia si fa strumento per scoprire quel “non-detto” che è più vero di qualsiasi affermazione razionale. Leggere le poesie di Prospero Cascini è un invito a percorrere una via che non segue la logica della quotidianità, ma quella della memoria e del pensiero profondo. I suoi componenti sono un viaggio nell’inconscio, dove le voci delle associazioni e delle analogie ci accompagnano a scoprire noi stessi, a riflettere sulla nostra esistenza in modo nuovo. Ogni poesia diventa una porta aperta verso luoghi dell’anima che non avevamo ancora esplorato. Cascini ci invita ad abbracciare l’indefinibile, a riconoscere l’impossibilità di definire tutto, ma anche la bellezza di questo indefinito che ci circonda.

Tra i temi ricorrenti nelle sue sillogi, l’amore occupa un posto centrale. Un amore che cresce e si sviluppa, che passa dalle prime sensazioni di dolcezza e desiderio, fino alla bramosia di identificazione. Le sue poesie d’amore sono un susseguirsi di emozioni contrastanti, spesso enfatizzate da assonanze e antitesi che si intrecciano in un gioco sonoro raffinato. La musicalità dei suoi versi, la scelta dei suoni e delle immagini, ci immergono in un flusso che non solo racconta l’amore, ma ne rivela la sua natura complessa e sfaccettata. In questo modo, l’amore diventa un’esperienza sensoriale e riflessiva, che ci invita a riflettere sul nostro stesso desiderio di amare. Nelle sue poesie, Cascini esplora le sfumature di questo amore, che può essere dolce e tenero, ma anche complesso e difficile. È un amore che ha il volto della madre, del padre e che si intreccia con il ricordo e la memoria. In alcune delle sue sillogi, l’amore familiare diventa anche uno spazio di crescita interiore. Cascini sa bene che l’amore familiare non è solo ciò che viviamo nel presente, ma è anche la somma delle esperienze vissute dai nostri genitori, dai nostri nonni, da chi ci ha preceduto. Ogni generazione è il testimone di un amore che non finisce mai, ma si trasforma, si evolve e ci accompagna come un filo invisibile che ci unisce a chi amiamo e abbiamo amato.

La poesia dedicata alla nipote affonda lo sguardo nelle delicate e potenti dinamiche dell’affetto che lega un nonno alla propria nipote. Questo legame, è descritto come un amore che porta con sé un senso di dolcezza protettiva e di trasmissione, assume nella poesia di Cascini una valenza ancora più profonda, come un incontro tra generazioni che si rinnovano e si rinforza. L’amore che un nonno nutre per la propria nipote è un amore che possiede una dimensione unica, un misto di dolcezza, saggezza e speranza. Il poeta non è solo un testimone del passato, ma diventa una guida, un punto di riferimento silenzioso, ma costante. La relazione con la nipote è un atto di generosità, di protezione, ma anche di educazione. Ogni momento passato insieme è l’occasione per condividere un sapere, una saggezza che non si impone, ma si dona con naturalezza. In ultima analisi, la poesia di Prospero Cascini non è solo un piacere estetico, ma un cammino meditativo. È una forma di resistenza alla velocità e al consumismo della nostra epoca, un richiamo alla lentezza e all’ascolto, un invito a fermarsi ea guardare dentro di sé. In un mondo che corre, la poesia diventa un rifugio per l’anima, uno spazio di libertà interiore dove ogni lettore può incontrare la propria essenza e scoprire, attraverso il “non-senso”, il significato più profondo della propria esistenza.

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