Comunicato Stampa
I viaggi, in realtà, sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che davvero siamo… (Fernando Pessoa)
Rapolla è un borgo lucano di oltre 4000 abitanti, alle pendici del vulcano spento del Monte Vulture (1326 mt.), anticamente chiamata Strapellum di origine romana, e sorge sull’antica Via Appia. Proprio adiacente alla Strada – recentemente promossa a patrimonio dell’UNESCO -, fu rinvenuto nel 1856 il Sarcofago di Rapolla risalente al II sec. d.C. raffigurante la Bella Dormiente Emilia Sauro figlia di Cecilia Metella, oggi in bella mostra nel Museo Archeologico di Melfi (Castello federiciano).
Le ricchezze di Rapolla, i suoi tesori nascosti, ci inducono alla riscoperta di questo luogo che merita una visita particolare. Inoltrandoci nelle stradine del centro storico ben conservato, attraverso una delle cinque Antiche Porte, si ammirano i resti della Cinta Muraria, su cui si erge una torretta semicircolare di epoca Normanna. È auspicabile che l’intera struttura possa essere acquisita da Enti Territoriali al fine di restaurare questa area urbana purtroppo nascosta da moderne costruzioni. Da qui guardando a valle si possono ammirare le antiche grotte scavate nella terra vulcanica e nella roccia, chiamate le “Querce di Annibale”. Da fonti storiche si apprende che il condottiero africano si sia accampato con le sue truppe proprio in queste grotte prima di affrontare in battaglia il Console Marco Claudio Marcello di Venosa, siamo nel 210 a.C. Addentrandoci nel centro storico troviamo Palazzo Chiaromonte che ha dato i natali a Nicola Chiaromonte (1905, Rapolla – 1972, Roma), saggista e critico teatrale, intellettuale politico, definito uno degli ultimi “maestri segreti” da Nadeau, fu amico di Albert Camus, di Hannah Arendt e di molti intellettuali del suo tempo. I suoi testi sono oggetto di studio in importanti Accademie nel mondo. Una figura che stiamo studiando ai fini di un’ulteriore valorizzazione pubblica che parta dal suo paese natale.
Adiacente al Palazzo Chiaromonte troviamo la Chiesa di Santa Lucia, un monumento alquanto significativo di Rapolla, edificato nell’XI secolo ad opera dei Normanni e che fu la prima Cattedrale della cittadina, antecedente all’attuale Cattedrale di Santa Maria Assunta. Quest’ultima fu ricostruita e restaurata più volte dalla sua costruzione nel 1209, e, durante questi lavori non fu fatta molta attenzione a salvaguardare la Pietra Rosa, unica nel suo genere, e che si trova soltanto nel territorio di Rapolla. Ad abbellire la facciata restano il portale e i bassorilievi di Mastro Sarolo da Muro Lucano (1200) che raffigurano l’Annunciazione e il Peccato Originale. La maestosa Cattedrale presenta al suo interno un Crocifisso a doppia croce proveniente dalla Renania costruita di legno di cui (si suppone) esistano soltanto due esemplari simili nel mondo.
Nella Chiesa troviamo anche una scultura lignea di epoca medioevale che rappresenta la Madonna in trono con Bambino detta Santa Maria in Elice intagliata sul legno di noce. Inoltre, è custodita anche un dipinto su tavola della Madonna Nera del 1278. La Chiesa dell‘ Annunziata risale al XIII sec. e fu costruita dai Monaci di San Vitale (intorno all‘anno 1000) per celebrare l’Annunciazione. Eretta in stile Barocco, al suo interno si possono ammirare affreschi e dipinti che raccontano la vita di Gesù e dei Santi. Nel percorso religioso non si può trascurare la minuscola Chiesa bizantina della Madonna della Stella situata nel Parco Urbano delle Cantine sull’antico percorso dei pellegrinaggi verso la Puglia. Patrono della cittadina è San Biagio Vescovo, Medico e Martire proveniente dall‘Armenia, protettore della gola. Internamente alla Chiesa ad Esso eretta nel 1255, ci sono pitture del periodo Bizantino, la sua reliquia è conservata nella Chiesa. La ricorrenza cade il 3 di Febbraio e tradizione vuole che vengano preparati dei biscotti chiamati “Vaccaredd“ a forma delle tre dita del Santo.
Proseguendo nella visita delle Chiesa troviamo anche la Chiesa al cimitero Santa Maria della Provvidenza del 1315 voluta dalla Regina Sancia. La stessa regalò la croce che è posta all’ingresso del vecchio cimitero di fronte alla Chiesa. Tutto per ricordare il suo intervento, interamente nella sacrestia si trovava il lavabo di pari data, oggi montata nell’ ex sede municipale.
Il percorso religioso si conclude con una visita alla Chiesa Evangelica fondata nel 1929 da emigranti Rapollesi tornati dagli Stati Uniti, convertiti alla fede avangelica: la chiesa presenta una struttura architettonica in stile inglese, unica nel Sud. E‘ frequentata da non molti fedeli, e dieci anni fa rischiò di essere destituita per mancanza di pastori. Ma la tenacia dei Rapollesi l’ha preservata al culto, inoltrando formale richiesta di riconoscimento come Monumento Nazionale.
Proseguendo, vi sono ubicate le Terme di Rapolla, esse risalgono alla fine del 1800 in località Orto del Lago, a 450 metri di altitudine, i benefici delle acque e delle sorgenti termali fanno sì che nel 1961 venne inaugurato lo stabilimento. La struttura termale comprende reparti di balneoterapia, fanghi, inalazioni, e un albergo attrezzato con sala congressi, bar e ristorante.
Il nostro viaggio si conclude quì, per ora, all’ospite resta ancora da gradire l’accoglienza tipica dei borghi del sud, in una Basilicata tutta da raccontare.
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