Gli angoli del mio paese, Francavilla sul Sinni, tra passato e presente: À variandë

l nostro centro abitato era racchiuso in un fazzoletto di terra, come abbiamo detto più volte. Dalla solita cartina dell’ 800, notiamo che al termine di via Roma troviamo l’aperta campagna. Dopo l’apertura della strada provinciale San Severino Lucano-Francavilla-Chiaromonte costruita negli anni ’30 che attraversava via Roma e via Certosa, dato che il traffico di carri trainati da muli arrecava fastidio nel centro del paese, si rese necessario deviare il passaggio costruendo “à variandë”. Essa corrisponde all’attuale via Emanuele Gianturco, i cosiddetti gironi di Vitola, e collega la via provinciale da Piazza Amendola con via Certosa, al 2^ ponte. La piazza che si era formata permise la costruzione di nuove abitazioni, tra cui la villetta di Felice Introcaso che era rientrato dall’America del Nord, quella di Torino Costanza, commerciante, e quella della famiglia Mele, podestà.

Dove arrivano le strade, lì c’è lo sviluppo socioeconomico. Infatti, vi si trasferirono alcuni locali pubblici, Bar e negozi, e l’ufficio postale che era allocato nel locale di Torino Costanza. Alla fine degli anni ’50 fu realizzata la strada provinciale Francavilla sul Sinni San Costantino Albanese per avviare anche una grande opera pubblica, l’acquedotto del Frida, con la costruzione della galleria Sogene per il passaggio della conduttura idrica Monte Caramola-Mezzana di San Severino Lucano. Inotre, fu costruita su proposta dei fratelli Passatordi la via Palombaro che ha consentito di collegare À Chiànurë con la via provinciale.
Nello stesso periodo costruirono le case popolari INA Casa e la Caserma dei Carabinieri, prima e successivamente quella Forestale. Queste opere pubbliche migliorarono le condizioni economiche di molti cittadini che ristrutturarono e costruirono nuove abitazioni e pertanto si sviluppò un artigianato di servizio a scapito delle tradizionali attività. In una nuova costruzione fu aperto anche il primo cinema su iniziativa di Biagio Mele.
Ai lati di queste nuove strade negli anni 60-70 si avviò un grande sviluppo di edilizia privata, senza una regolare programmazione, grazie anche alle rimesse degli emigrati della Svizzera e della Germania.
Nella variante fu impiantata una piccola stazione di rifornimento di carburante dell’Agip che vi rimase fino agli anni ’90. Da noi, dire À variandë significava e significa il luogo da dove si partiva e si continua a partire. In passato c’erano solamente poche corse della Sita,oggi ce ne sono tante sia per gli studenti che per tanti altri giovani che vanno via per trovare lavoro altrove. Per alleggerire il traffico, i pullman interregionali partono dal terminal bus allo svincolo Sinnica.
In piazza Amendola, piazza Bianchi, fu aperto la prima agenzia della Banca Cooperativa di Pescopagano, nel locale di Franco Ciminelli e poi in quello di Vincenzo Abitante.
Oggi piazza Amendola si presenta con molti bar e negozi di alimentari e di altri generi, con un traffico sostenuto se non caotico. Osserviamo:quando c’erano molti lavori pubblici e privati le persone erano occupate e la presenza nei bar era limitata a poco tempo; oggi che è cambiato il lavoro e anche la presenza di molti pensionati e beneficiari di assistenza pubblica, i bar sono tutti frequentati per molto tempi. È il caso di dire che l’ozio è il padre dei vizi. Chi ricorda la scritta sulla parete della casa di Torino Costanza di colore azzurro vivo “Francavilla sul Sinni m.421 s.l.m.? Non c’è più come non ci sono altre cose. Purtroppo.

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