Rionero: concluso con successo il Convegno sull’Epilessia “La scelta della terapia anticrisi: la sfida continua”

“La scelta della terapia anticrisi: la sfida continua”. Questa è stata la denominazione attribuita all’importante convegno, ottimamente strutturato, incentrato sulla tematica del disturbo neurologico dell’epilessia, che si è tenuto a Rionero in Vulture, presso il Centro Vision Urbane, lo scorso 12 aprile. All’iniziativa, che ha riscosso un gran successo, erano presenti i responsabili scientifici Giovanni Boero, direttore neurologia POC SS Annunziata, Taranto; Maria Lucia Fratello, dirigente medico di neurologia dell’ospedale di Venosa; Giuseppe Santarcangelo, dirigente neurologo, Azienda Sanitaria Matera; Vittorio Sciruicchio, dirigente medico dell’ospedale San Paolo di Bari.


Hanno dialogato tra loro, confrontandosi proficuamente, i dottori Boero; Conti, dell’ospedale Giovanni XXIII di Bari; d’Orsi, dell’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (Foggia); Durante, dell’ospedale Perrino di Brindisi; Fratello; Grieco, Azienda Sanitaria Locale di Potenza; La Neve, del Policlinico di Bari; Mazzeo, del Policlinico di Foggia; Pilolli, P.O.SS. Annunziata di Taranto; Ponzi, Ospedale di Venere di Bari; Pustorino, AOU ospedali Riuniti di Foggia; Santarcangelo dell’Azienda Sanitaria di Matera, e Sciruicchio, ospedale San Paolo di Bari.
Il convegno è stato suddiviso in tre fasi: nella prima fase si è discusso della diagnosi di epilessia, nella seconda fase della scelta del farmaco, e nella terza fase della scelta del farmaco nelle diverse età della vita. “L’epilessia- ha dichiarato ai microfoni di Contgnews la neurologa Fratello- è un disturbo neurologico cronico, caratterizzato dall’occorrenza, il più delle volte imprevedibile, di crisi che si manifestano con segni, sintomi, dovuti ad un’attività neuronale eccessiva, ed ipersincrona. È una delle malattie neurologiche più diffuse, e in Italia ne sono affette circa cinquecentomila persone. Include forme estremamente differenti tra di loro, in termini di eziologia, presentazione clinica e prognosi.
L’incontro- ha aggiunto la dottoressa- destinato a specialisti in neurologia, neuropsichiatria dell’età evolutiva, neurofisiologia, psicologi, internisti, geriatri, IP, tecnici di NFP, ha offerto, in prima parte, spunti di riflessione sulla diagnosi di epilessia, sottolineando l’importanza di strumenti clinici e di diagnosi a disposizione.

Rionero Convegno Epilessia 2025

Nella seconda parte, sono state approfondite le tematiche relative alla terapia farmacologica. La scelta del tipo di terapia farmacologica- conclude Fratello- può essere complessa, e compete allo specialista, il quale deve individuare il farmaco o i farmaci in associazione più appropriati, considerando diverse variabili correlate al tipo di farmaco- efficacia e tollerabilità- e al paziente: sesso, età, patologie, terapie associate (…)”
“Queste riunioni- ha detto a Contgnews il dottore Giovanni Boero- che facciamo ogni anno, rientrano nei tanti progetti inerenti alla sezione Appulo-Lucana della Lega Italiana Contro l’Epilessia, che, oltre a contribuire fattivamente alla ricerca sull’epilessia, e alla diffusione della cultura epilettologica, lotta costantemente contro lo stigma, che accompagna, purtroppo, questa patologia.
Cerchiamo di ‘ruotare’- ha aggiunto il neurologo- all’interno dei territori, non fermandoci solo in Puglia, in cui vi sono molti soci della LICE , ma focalizzandoci anche in Basilicata. Il convegno ha l’obiettivo di diffondere ad ampio spettro la cultura dell’epilessia, facendo crescere tutti i neurologi del territorio, e divulgando molte novità di rilievo. Il tutto provoca un ampio confronto su temi molto importanti legati a questa malattia, che, come tutti sappiamo, è molto diffusa, e che impegna molto, a livello economico, la società.
Nel 70% dei casi circa- ha concluso Boero- è un disturbo neurologico curabile: con una terapia appropriata- che nasce da una diagnosi appropriata- le crisi vanno scemando, e il paziente, può condurre una vita normale. In alcuni casi, nel corso degli anni di terapia, e di assenza di crisi, la terapia può essere stoppata con la probabilità che le crisi non tornino”.

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