Matteo Fasciano
La Bibliomediateca comunale di Campobasso ospita un ciclo di lezioni interattive sotto la guida della docente Fernanda Ruggiero per la formazione di Operatori di Marketing Culturale e di Turismo Integrato (OMCTI). Vi collaborano alcuni docenti in materie economiche e turismo. Fra le discipline, figura anche il turismo legato al Cinema e al territorio e Cineturismo, tenute da Armando Lostaglio. Giornalista e critico cinematografico, presidente del CineClub “Vittorio De Sica”, ha avuto il compito di trasmettere agli studenti di Campobasso la missione di guardare il cinema con occhi diversi, soffermandosi sul ruolo di protagonista che può svolgere una location, un territorio, all’interno di un film, potenziando o addirittura, in alcuni casi, rivitalizzando il linguaggio di un’intera sceneggiatura.

Il critico lucano è riuscito con entusiasmo a fare leva sulle corde più profonde e nascoste degli studenti, partendo dal concetto che un film è un bene-esperienza pubblico e che lo spettatore ha strumenti e necessità di rendere occasione di crescita etica, culturale, sociale ed economica, individuale e collettiva. Lostaglio propone un messaggio etico ed estetico, una propria visione creativa del mondo di cui rende co-protagonista lo spettatore, che è chiamato a rielaborarla a seconda del proprio filtro culturale. Pertanto, di fronte ad un’opera, gli effetti minimi intimi e privati fanno da eco a una paidéia, un’educazione collettiva, che si riverbera anche nei comportamenti civici. “Per voi il cinema è spettacolo, per me è quasi una concezione del mondo. Il cinema è portatore di movimento. Il cinema svecchia la letteratura, demolisce l’estetica. E’ audacia. E’ un atleta. Il cinema è diffusione di idee” sintetizza con intuizione profetica il poeta russo Majakovskij, che Lostaglio analizza con gli studenti del corso di marketing culturale. In veste di futuri OMCTI gli studenti Vanessa Amici, Agostino D’Agostino, Loredana D’amico Loredana, Yaumara Especk Fuentes, Matteo Fasciano, Marta Ines Garcia, Alessandra Iacobucci, Stefania Laurenti, Roberto Prospero, Viola Puccioni, Marco Reale e Simona Signoriello hanno potenziato il loro occhio cinematografico con l’obiettivo di rendere la narrazione del territorio il fulcro della promozione cine-turistica emozionale.
Grazie a due documentari (prodotti da Lostaglio con Tg7Baslicata) si sono immersi virtualmente nel Vulture, cullati dalla sua Elegia d’Autunno, e in La Voce del Fiume dimora storica di charme nel borgo di Brienza (PZ), che fa del benessere olistico e psicofisico e della voce dello scorrere del fiume nella natura incontaminata la base della proposta di turismo lento del silenzio, come testimonia in videochiamata la titolare Rocchina Addobbato. La location è dunque parte integrante della trasmissione delle emozioni, il cinema però gioca un ruolo fondamentale nella ricostruzione dell’esperienza sensoriale che un luogo emana. Matera e i suoi Sassi, ad esempio, palcoscenico caro a Pasolini e Mel Gibson, vengono valorizzati fin da “Anni Ruggenti” di Luigi Zampa, con Nino Manfredi, ritratto sotto forma di commedia satirica e amara della società conformista degli anni ’30. Nei brevi estratti visionati in classe gli sguardi dei contadini materani erano in fusione totale con i Sassi, le loro abitazioni; i loro sguardi erano sassi anche loro. Qui il luogo dialoga coi protagonisti della sceneggiatura, il luogo stesso è una potenziale sceneggiatura. Dunque, il Molise non ha una sua Matera, ma ha senz’altro le potenzialità di un set a cielo aperto, di un palcoscenico ideale e di una meta turistica per tutto l’anno, grazie alla naturale connessione tra montagna e mare, tra le dimore sannitiche fuori dal tempo e gli scorci suggestivi nei borghi medievali e nel verde incontaminato. “Si vede al cinema e viene voglia di andarci”, le statistiche attestano che oggi questo fattore spinge migliaia di turisti a visitare i luoghi dei set. Ricevere il messaggio che la location è un filtro che l’autore adotta per veicolare la propria visione del mondo deve essere alla base del lavoro di promozione turistica, possibilmente creando una Molise Film Commission, dato che è l’unica regione in Italia a non averne. Compito che spetta anche all’OMCTI. Gli studenti del corso, in effetti, hanno scritto un racconto emozionale autobiografico con il filtro necessario dei cinque sensi, diventando lettori e registi narranti del proprio Amarcord. Ricordi di episodi d’infanzia, memoria di eventi e tradizioni, tappe della vita quotidiana fondamentali per la propria crescita personale: questi e altri gli argomenti dei racconti letti in aula con un pizzico di nostalgia e malinconia tornando, da turisti con la memoria, nei luoghi delle storie narrate. Si potrà redigere una pubblicazione collettiva, come proposto all’assessore alla Cultura di Campobasso, Adele Fraracci, in visita al corso.
Che sia una scenetta televisiva come lo sketch di Totò su Pasquale sull’etica cristiana dell’ars comica o Parthenope di Sorrentino, la Settima Arte è, in fondo, anche l’arte del perdersi, giocando a nascondino con se stessi, per poi ritrovarsi, come il bambino protagonista del corto Stronger di Petruccelli e Sigillino. Evade dall’incomunicabilità quotidiana e, immerso nella foresta senza confini, stende sul filo appeso fra gli alberi che lo connette alla natura, le lenzuola che ha portato in valigia e apre il suo sipario. Altro capolavoro è il corto Prova d’amore di Denis Nazzari. Un uomo prepara la colazione con la cura maniacale, con i movimenti misurati di chi è costretto a limitarli e amplificarli perché su una sedia a rotelle. Quanto sta compiendo è una prova d’amore, “mettersi anche per un istante nei panni, nella pelle, degli altri per capire cosa stiamo vivendo noi insieme a loro”, come testimonia il regista in videochiamata con gli studenti. In fondo, nel mondo di oggi retto da La Legge del Mercato come la misura di un uomo (altro corto visto in aula a lezione, diretto da Alessandro Panza) l’evasione nella finzione scenica diventa sempre più indispensabile per scrivere e partecipare alla sceneggiatura nascosta in ognuno di noi, scoprendosi finalmente protagonisti del film della propria vita.