Le verità scomode dei filoputiniani suonano sveglia all’Europa

La lettera aperta di Michele Magno, ex PCI, indirizzata a Lucio Caracciolo, pubblicata il 18.11.2025 su Italia Oggi, riporta dati e riferimenti precisi che fanno emergere verità scomode per i filoputiniani, sia per quelli che hanno il coraggio di dichiararsi tali, sia per i nostalgici dell’imperialismo sovietico. Le loro posizioni sono contrarie agli interessi nazionali ed europei.

Leonardo Pinto
Leonardo Pinto

Magno evidenzia che la rivista Limes, diretta da Lucio Caracciolo, ha molti collaboratori russi sostenitori di Putin, e conclude:
« _Gentile Caracciolo, sia chiaro: lei ha il diritto di scegliersi i collaboratori che preferisce. Ammetterà, tuttavia, che a qualcuno possa venire il sospetto (non a chi le scrive, per carità) che dietro la sua tesi maestra della “guerra per procura”, come lei definisce la legittima resistenza armata di un popolo contro un’aggressione criminale, ci sia lo zampino del Cremlino._ ».

Caracciolo, con la sua posizione, sostiene la “guerra cognitiva” della Russia contro l’Italia e l’Europa, condotta mediante disinformazione per influenzare il dibattito politico. Altro grande sostenitore di tale guerra è il Professor Alessandro Barbero.
Caracciolo, con il suo ruolo di opinionista, da tempo presta supporto alla propaganda del regime putiniano, soprattutto dopo l’invasione dell’Ucraina.
Barbero, con le sue narrazioni incomplete di storia, ricorda che nel 1914 si parlava di armamenti e di guerre, tant’è che la guerra poi ci fu veramente. Mentre bisognerebbe parlare sempre di pace, anche quando si fa la guerra e, magari, si è invasi come accaduto agli Ucraini. Egli ritiene —a torto— che la NATO sia un’alleanza offensiva, confondendola con il defunto Patto di Varsavia che consentiva all’URSS di intervenire con i carri armati quando alcuno dei suoi paesi satelliti reclamava autonomia e sovranità.
Gli assetti geopolitici storici successivi a Yalta, a parere di Barbero, devono prevalere sulle legittime aspirazioni di autonomia e sovranità nazionale. Quindi, secondo tale teorema, se l’Ucraina facesse un referendum e vincesse la volontà di entrare nella NATO e nell’UE, la NATO e l’UE dovrebbero rifiutare tale adesione.
Questo significa violare il principio di autodeterminazione dei popoli, riconosciuto dalla Carta delle Nazioni Unite e nei Patti internazionali sui diritti civili, politici e sociali, approvati nel 1966 con il voto favorevole dell’URSS. Da questa, tuttavia, mai rispettati per non compromettere l’imperialismo comunista sovietico.

Mosca – Il Cremlino

Putin è in linea con tali posizioni, in base alle quali ha invaso l’Ucraina, dopo aver mentito ripetutamente al mondo intero, giova ricordarlo, che mai l’avrebbe fatto. Questo prova la sua assoluta inaffidabilità.
Mentre, secondo il Prof. Barbero, non si sa in base a quali elementi, Putin mai aggredirà l’Europa e l’Italia, le quali fanno male, a suo avviso, a riarmarsi per difendersi.
All’inaffidabilità di Putin fa il paio con l’imprevedibile affarista immobiliare Trump; due facce della stessa medaglia, con l’aggravante che Trump, da quanto trapelato recentemente, sebbene alleato dell’Europa, avrebbe concordato con Putin un piano di pace sfacciatamente a favore di questi, che vuole imporre all’Ucraina e all’Europa.
L’Europa e l’Italia, dovrebbero stare a guardare secondo i filoputiniani?
Invece no, sono proprio loro a suonare la sveglia all’Europa affinché si organizzi non per “offendere”, ma per “difendersi” da aggressioni militari ed economiche.

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