Ernesto Calluori
La morte rimane sempre un mistero inquietante !
Cercherò, e ci proverò, dopo l’intervento del Presidente dell’ACI e dei due figli, con molta umiltà, quale ultimo dei dipendenti, di interpretare il saluto di tutti i colleghi dell’ AGIP Petroli al Presidente Pasquale De Vita. E’ il saluto di quella numerosa schiera di dipendenti cioè di coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarlo nel lavoro e nella vita. Potrei dire troppo o troppo poco, e per non cadere nel banale mi limiterò a qualche riflessione. Certamente non farò l’apologia di una persona che non c’è più, ma cercherò di ricordare e di condividere, tra di noi, chi è stato,per noi stessi, per il Gruppo e per il Paese. Fino al 1957 svolge attività commerciale di vendita. Nel1961 l’Ing. Mattei gli affida, in qualità di Amministratore Delegato, la Società Asseil in Africa. Nel 1961 rientra in Italia per assumere l’incarico di Coordinatore Vendite della Direzione Commerciale e successivamente Vice Direttore Generale della Divisione Italia. Nel 1982 è nominato Presidente della Italia Petroli (IP). Nel 1984 è nominato Presidente dell’Agip Petroli, carica che ricopre fino al maggio 1993. Ai compiti svolti in Agip petroli ha ricoperto, successivamente, numerosi incarichi nei vari Consigli di Amministrazione di Società del Gruppo ENI. Dal 1995 è Presidente dell’Automobile Club di Roma e nel 1997 è nominato Vice Presidente di ACI Italia. Nello stesso anno diventa Presidente dell’Unione Petrolifera. A tutti noi, che oggi soffriamo per la sua scomparsa, sono certo di sottolineare che ha lasciato lo stesso ricordo, perché prima di tutto rispettava tutti allo stesso modo, riservava a tutti lo stesso stile di comportamento. La differenza può averla fatta solo l’intensità di frequentazione. Il Pres. De Vita, prima di tutto è stato un Capo riconosciuto da tutti, e di cui tutti siamo stati orgogliosi. Non aveva l’atteggiamento del “comandante”. Aveva l’autorevolezza del maestro dagli orizzonti larghi, in cui proiettava le sue riflessioni. E in quegli orizzonti, in cui spesso la nostra specifica visione si perdeva, perché appariva piccola, emergeva la sua grandezza, la sua intelligenza, la sua guida. La sua particolarità. Partendo dalle relazioni esterne, è stato capace di comprendere tecnologie e sistemi complessi, semplificarne schemi e trarne strategie per l’Azienda e risorse per il paese. Questo lo ha reso l’indiscusso riferimento nazionale nel Settore energetico. E’ questo un aspetto che va ricordato, oggi, che diamo l’estremo saluto e lo salutiamo da capo, da maestro, da insostituibile.
Roma, 10 Marzo 2014