Serse Campagna
Certi eventi si possono solo raccontare pensando che l’inventiva della natura umana mai possa raggiungere dei confini così lontani. Quello che è successo al mister Serse Campagna e ai suoi ragazzi ha dell’incredibile.
Ma andiamo con ordine, la passione per il calcio non manca mai agli italiani se poi aggiungiamo che i protagonisti della storia sono dei lucani cresciuti nei campi di periferia del capoluogo allora la storia che vi racconteremo è solo da leggere e sperare che non si ripeta.
Agli inizi di settembre mister Serse Campagna viene contattato dal presidente del Calvello calcio (Caro et Vellus) per guidare un gruppo di ragazzi a scendere in campo per la squadra appena rilevata a far emozionare con lo sport più amato anche il piccolo paesino circondato dai boschi; così iniziano gli allenamenti e i sacrifici che conoscono tutti quelli che adorano un qualsiasi sport fatto di sudore quotidiano e risultati futuri incerti, portare un gruppo di giovani ragazzi che amano il calcio ad allenarsi a Calvello non è facile, la maggior parte dell’organico parte da Potenza. Fabrizio, Salvatore potrebbero essere i nostri figli che lasciano il cellulare per correre dietro ad un pallone e con loro anche i giovanissimi che militano nelle fila della squadra che prendono di esempio gli amici con qualche anno in più di esperienza .
Il gruppo si conosce, si amalgama e si crea quella magia che è alla base degli sport di squadra dove al numero dei giocatori si aggiunge un’entità astratta che fa la differenza, l’anima.
Nonostante le amichevoli di inizio stagione portino risultati poco soddisfacenti il gruppo rimane unito, e si solidifica, ascolta le direttive del Mister e cerca di metterle in pratica, ma il calcio fa dei giri strani per dimostrare che esiste qualcosa di più del semplice risultato. Il gruppo di ragazzi si frequentano oltre gli orari dell’allenamento, diventano amici, amici che si cominciano a condividere le loro vite . Nuovi amici nuovi caratteri con cui mettere a confronto la propria personalità, non fa parte questa caratteristica dei valori che un uomo apprende affrontando le vicissitudini della vita? Il destino riservava una prova ancora più impegnativa per loro e per i loro caratteri, alla vigilia della presentazione dei calendari ufficiali della stagione in corso, il Presidente del Calvello decide di ritirare la squadra per motivi personali. Una tegola sugli entusiasmi di 15 ragazzi, il Mister Campagna non demorde ha visto qualcosa in più nei loro caratteri della semplice voglia di giocare e non vuole disgregare il gruppo, recatosi in Federazione trova nel Presidente Rinaldi le parole di un padre che da una parte da la soluzione alle sue richieste e dall’altra chiede l’impegno a non deluderlo.
Il Ruoti è alla ricerca di giocatoti perché non riesce a raggiungere un numero soddisfacente per affrontare lo stesso campionato, la combinazione degli eventi apre ancora una volta i cuori facilmente entusiasmabili dei 15 ragazzi ancora ventenni. Tutti si affidano di nuovo agli schemi del mister Campagna pronti ad inseguire le traiettorie del pallone la domenica. La storia fin qui avrebbe avuto un bel significato ma il finale è diverso. A 3 ore dall’esordio in campo, quando l’adrenalina non ti ha fatto dormire la notte, quando già ti immagini a cosa avresti fatto in campo, quando anticipi anche il pranzo perché vuoi arrivare preparato alla partita, arriva la notizia, anche il Presidente del Ruoti ritira la squadra dal campionato.
Che dire, l’entusiasmo svanisce, i sogni si spengono, tutte le belle parole che sentiamo dire ogni giorno che gli adulti devono dare l’esempio ai giovani non hanno più senso.
Riflettiamo un po i ragazzi che non guardano lo schermo del cellulare e non vivono virtualmente ci sono, facciamoli continuare a guardare il mondo attraverso le persone che incontrano, se li deludiamo ancora lo prenderanno in mano quel cellulare per non lasciarlo più.