Antonio Fortunato
Il 23 dicembre del 1978 il Parlamento della Repubblica Italiana approvò la legge 833 che prevede l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale, un sistema che consente per la prima volta in Italia per tutti i cittadini il Diritto alla Salute. Non ce ne accorgiamo oggi di questo diritto, perché è automatico oramai andare dal medico, dal farmacista e fare tutte le analisi e gli accertamenti sanitari e ricoverarsi in ospedale, ricevere cure a domicilio e così via.
Prima non era così. Di quanto siano preziose certe cose ci si accorge in absentia, quando non si hanno. Io ho la fortuna di ricordare il tempo delle mutue, per i ricchi e per i poveri e tanti dottor Tersilli del film “Il Medico della Mutua” di Alberto Sordi. L’ente di mutualità fascista del 1943 dopo la guerra si chiamerà INAM (Istituto Nazionale Assistenza e Malattia). L’uno e l’altro gestivano le assicurazioni obbligatorie dei lavoratori e delle loro famiglie.
Chi non lavorava regolarmente assunto dalle imprese non poteva curarsi perché non aveva la copertura assicurativa. I cittadini poveri nei Comuni italiani potevano beneficiare dell’assistenza E.C.A. (Ente Comunale di Assistenza) e quindi del medico condotto e di qualche farmaco. Poi c’erano altre forme di assicurazione per particolari categorie di lavoratori, tipo ENPAS (Ente Nazionale Previdenza e Assistenza Nazionale) per i dipendenti statali. Nel ’43 le mutue coprono il 35% della popolazione; nel 1974 il 93%. È un sistema iniquo quello delle mutue che incentiva lo spreco: più mutuati, più soldi. Infatti ricordo una coppia di anziani pensionati e soli del mio paese che svernavano negli ospedali: uscivano da Chiaromonte per entrare in quello di Lauria, da qui passavano a Lagonegro e poi a Maratea e poi ricominciava il giro di giostra. Per non parlare poi della spesa farmaceutica: i tiretti delle nostre case erano stracolmi di medicinali non utilizzati. Sempre nel 1974 la spesa complessiva arriva a ben 4.534 miliardi di lire.
I Governi continuavano a ripianare i debiti fino a quando diventa insostenibile. Sull’Unità, Giovanni Berlinguer scriverà “una riforma difficile da fare è diventata impossibile da non fare” e finalmente la Riforma si fece con un Governo di Unità Nazionale, Democrazia Cristiana e Partito Comunista Italiano insieme per un programma concordato. Fra i punti essenziali che chiese il PCI fu proprio la Riforma Sanitaria. Come i socialisti del primo Governo di centro-sinistra degli anni 60 chiesero prioritariamente la nazionalizzazione dell’energia elettrica (da qui la nascita dell’ENEL) e l’obbligo scolastico fino a 14 anni, come previsto dalla Costituzione. Forze opposte, quindi con notevole differenza, fecero grandi cose per tutti i cittadini. A me sembra che in Italia oggi sia successa la stessa cosa e cioè forze politiche antagoniste, Movimento 5 Stelle e Lega, per necessità si sono messe insieme con un contratto di governo per prendere provvedimenti indispensabili in favore dei più poveri: reddito di cittadinanza e superamento della legge Fornero.
Con la Riforma Sanitaria, curarsi diventa un diritto di tutti i cittadini; prima le prestazioni spettavano solo ai lavoratori. Nelle discussioni in generale oggi sentiamo dire che la sanità non funziona perché assistiamo a garze dimenticate nella pancia dei pazienti, a colonie di formiche in corsia, a lunghe liste di attesa, a viaggi della speranza da Sud a Nord, a posti letto in caduta libera e a medici e infermieri sempre più in affanno. Tutto vero, ma non è ancora niente in confronto all’alternativa privatistica. Si sente il rumore di un albero che cade ma non quello di una foresta che cresce!!! Eh sì…perché il nostro sistema sanitario risulta essere tra i primi al mondo e noi lo denigriamo. Facciamo tutto il possibile per conservarcelo e il modo migliore è quello di essere dei bravi cittadini di fronte al fisco. Se tutti paghiamo le tasse, i servizi di una Nazione migliorano. Riporto i lettori all’articolo “Vizi e virtù” del 02/10/2016 pubblicato sempre su questo blog.
Inoltre,ricordo che nel paese le ditte,piccole e grandi,si prestavano ad assanzioni fittizie per dare la copertura assicurativa a qualche povero cristo disoccupato in vista di un ricovero ospedaliero o in caso di infortunio.In cambio pero’ pretendevono il voto per la Democrazia Cristiana,il partito-governo,e qyalche disonesto ancora piu’ disonesto prestazioni sessuali con mogli giovani o figlie.Amara realta’ !!!!