Antonio Capuano
Quante volte nei miei scritti ho parlato della vita sfrenata di questa società malata di arrivismo, di prepotenza e di egoismo, che ogni giorno si allontana dalla fede in Dio e dai valori della famiglia, per rincorrere lo sporco danaro e il divertimento, senza accorgersi di dove sta andando a sbattere! Quante volte, con l’amaro nel cuore, ho cercato di far giungere la mia voce alla politica, nazionale e regionale, senza ricevere risposta! La sua sordità e il suo silenzio mi rattristivano e mi rattristano ancora .
C’è voluto il terremoto di questo invisibile virus per risvegliare la nostra anima e quella dei politici. Speriamo che ce la caviamo, per mettere rimedio agli sbagli e costruire una vita migliore.
Non illudiamoci che una volta usciti da questo male sarà tutto finito, perché stiamo vivendo nell’immondizia e nei veleni, di cui tutti erano e sono a conoscenza e nessuno ha avuto la forza di metterci le mani. Spesso mi è capitato di parlare con alcuni politici, ma ho avuto sempre delle risposte mute, come per dire: proprio io ci devo mettere le mani, ci sarà qualcun altro che lo farà dopo di me.
Oggi che siamo di fronte a questo orribile mostro di Coronavirus e alla morte, vedo che troppi politici parlano di quello che si poteva fare e non si è fatto. Di fronte alla morte ci si risveglia, ci si ricrede e si trema di paura. Il virus non fa differenza nello scegliere le sue vittime, ma speriamo che ce la caviamo tutti, questo è il mio augurio. Speriamo anche che questo momento di terribile paura ci sia di insegnamento per iniziare una nuova era di buona vita e buona politica.
Dopo tutto questo, spero che una parte delle restrizioni imposte dal Governo restino, non è possibile vivere nel caos di questa sfrenata libertà senza regole, il giorno mi sembra che sia fatto per lavorare e la notte per dormire, ad eccezioni di alcuni lavori.
Ai miei tempi i locali dei divertimenti notturni chiudevano a mezzanotte, oggi chiudono alle cinque del mattino e anche i bar. E a pagare caro, spesso con la vita, sono i giovani, che, a volte sotto l’effetto dell’alcool e della droga, rimangono vittime di incidenti stradali. Anche questa è una guerra, come quella che sta facendo questo virus.
Senza alzare alcuna polemica, dopo questo insegnamento di paura e di morte, spero che i politici tornino ad essere uomini di missione, dando prova di onestà e affrontando i grandi temi e problemi per salvare l’uomo e la natura.