Ernesto Calluori
La recente scomparsa di Gino Ciminelli, evoca alla mia mente un ricordo di un personaggio, imparentato alla sua famiglia, che ha avuto un importante ruolo in qualità di attrice di cinema e di teatro.
Sulle finalità di questa breve sintesi di ricerca si vuole aggiungere un tassello sulla narrazione da valere come divulgazione puramente informativo locale. Ciò premesso, il 30.1.1913 nasce a Tramutola, Italia Volpiana da Maria Ciminelli e Giuseppe maresciallo dei Carabinieri. L’età dell’infanzia di Italia a Tramutola è vissuta con cura per l’educazione didattica. Si innamora dei libri perché ne vede i vantaggi e si perfeziona nella lettura e scrittura. Comincia a scrivere giovanissima e vince premi letterari di poesia e di prosa. Dalla Basilicata si trasferisce a Roma e subisce il fascino del mondo del cinema, per il quale assume il nome d’arte di Neda Naldi.
Comincia ad apparire sullo schermo grazie, anche, al suo bell’aspetto. Ricordiamo alcuni film : “Il cavaliere senza nome” (1941) ; “Lacrime di sangue” (1943); “Vietato ai minorenni (1943); Lavora, inoltre, anche per la TV, apparendo nei “Promessi Sposi” (1967) e nei “Fratelli Karamazov” (1969) diretti entrambi da Sandro Bolchi. Nel 1942 , intanto, era passata al Teatro con Annibale Ninchi e nel 1943 la Naldi fu prima attrice del Teatro delle Arti volendo fare il grande salto verso la ribalta. Nel 1952 l’ultimo suo lavoro per il cinema fu il film “Solo per te lucia“ ispirato all’omonima canzone e girato a Milano.
Neda Naldi, era solita raggiungere d’estate Francavilla con la madre Maria e soffermarsi a casa dei parenti Ciminelli. Diventa compagna nella vita e sulla scena di Salvo Randone, attore teatrale e cinematografico. Un nome che ai più potrebbe risultare sconosciuto. Basterebbe, però, citare una memorabile sequenza sul capolavoro “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1970) di Elio Petri, che quel nome potrebbe suonare all’improvviso familiare anche a chi ne ignora l’esistenza. Tra i suoi film ricordiamo “Salvatore Giuliano” (1961); “Il magnifico cornuto”(1964); “La donna del Lago” (1965);“ Il caso Pisciotta” (1972); “Il poliziotto marcio” (1974). Nella vecchiaia, rattristata dalle ristrettezze economiche e dalle precarie condizioni di salute della moglie, l’attore calcò i palcoscenici con una maschera da cui traspariva la nuda realtà.