Gino Costanza e Filippo Di Giacomo
Assedio
Assedio greve,
un aquilone s’alza
nel cielo di Kiev.
(Gino Costanza)
Commento agli haiku di Gino Costanza
Credo che Putin dovrebbe rivedersi il film, palma d’oro al Festival di Cannes del 1957, “Quando volano le Cicogne” del grande regista russo Mikhail Kalatozov, suo connazionale. Melodramma di grande impatto emotivo che ha fatto la storia del Cinema. Ero ancora un imberbe quando andai a visionarlo la prima volta nel cinema di compar Biagino Mele (il figlio del Podestà).
Forse allora non ci capii granchè ma mi sono rimaste impresse comunque alcune scene davvero toccanti, paragonabili a quelle che in questi giorni ci giungono quotidianamente dall’Ukraina. Un film contro la guerra, con poche scene di combattimento. È Primavera, uno stormo di cicogne vola alto nel cielo limpido di Mosca schierate a ˃ (scena iniziale).
Due innamorati lo seguono felici con la luce negli occhi, allegri e sorridenti. Un futuro ricco di promesse li attende, ma…di lì a poco scoppierà la seconda guerra mondiale e i loro sogni andranno in frantumi. Nella storia c’è sempre qualcuno che scatena “l’inferno” e modifica il nostro cammino (destino?) usando il mezzo più letale e inumano che esista: la guerra, per piegarci alla sua volontà di dominio. Così imporrà al vinto la pace, “la sua pace”, quella del vincitore, priva di libertà. È per questo che ciclicamente siamo travolti da questo flagello che non distrugge solo le nostre vite e quelle dei nostri cari, ma soprattutto sconvolge le nostre coscienze. Alla fine ne usciamo trasformati sotto tutti i punti di vista.
Tornando all’oggi attuale, l’immagine del bambino che gioca con l’aquilone è una magnifica metafora: certamente egli sa che quei velivoli che solcano il cielo scuro di Kiev non sono cicogne, (simbolo di vita) ma lugubri “uccelli” d’acciaio portatori di morte; un’ipoteca sul suo futuro. Vorrebbe fermarli, perciò, noncurante del pericolo, lancia la sua sfida con la sua “arma” innocua. É un immenso atto di coraggio, libertà e speranza, messaggio d’amore per tutta l’Umanità.
(Filippo Di Giacomo)