La Repubblica Italiana ha tre date di nascita: la prima è il 25 aprile, l’altra il 2 giugno e l’ultima il 1 gennaio del 1948

“La Repubblica Italiana ha tre date di nascita: la prima è il 25 aprile del 1945, l’altra il 2 giugno del 1946 e l’ultima il 1 gennaio del 1948 quando la Costituzione venne promulgata.
La Festa della Repubblica italiana si tiene il 2 giugno in ricordo del referendum attraverso il quale, tra il 2 e il 3 giugno 1946, gli italiani scelsero la forma istituzionale dello Stato tra repubblica e monarchia.
Verde come la speranza di un mondo migliore, bianco come la purezza di intenti, rosso come il sangue versato dagli eroi. Questa è la nostra bandiera.
Il tricolore italiano come simbolo nazionale nasce a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, nel Parlamento della Repubblica Cispadana. Quel giorno si decreta “che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso, e che questi tre Colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti”.
Ma perché proprio questi tre colori? Nell’Italia del 1796, attraversata dalle vittoriose armate napoleoniche, le numerose repubbliche di ispirazione giacobina adottarono quasi tutte, con varianti di colore, bandiere caratterizzate da tre fasce di uguali dimensioni, ispirate al modello francese del 1790.
Anche i reparti militari “italiani” ebbero stendardi che riproponevano la medesima foggia. In particolare, i vessilli reggimentali della Legione Lombarda presentavano, appunto, i colori bianco, rosso e verde, fortemente radicati nel patrimonio collettivo di quella regione.
Il bianco e il rosso, infatti, comparivano nell’antichissimo stemma comunale di Milano (croce rossa su campo bianco), mentre verdi erano, fin dal 1782, le uniformi della Guardia civica milanese. Gli stessi colori, poi, furono adottati anche negli stendardi della Legione Italiana, che raccoglieva i soldati delle terre dell’Emilia e della Romagna.
La proclamazione del Regno d’Italia
Il 17 marzo 1861 venne proclamato il Regno d’Italia e la sua bandiera continuò ad essere quella della prima guerra d’indipendenza. Ma la mancanza di una apposita legge al riguardo portò alla realizzazione di vessilli di foggia diversa dall’originaria, spesso addirittura arbitrarie. Soltanto nel 1925 si definirono, per legge, i modelli della bandiera nazionale e di quella di Stato. Quest’ultima avrebbe aggiunto allo stemma la corona reale.
Dopo la nascita della Repubblica, un decreto legislativo presidenziale del 19 giugno 1946 stabilì la foggia provvisoria della nuova bandiera.
Fu confermata dall’Assemblea Costituente nella seduta del 24 marzo 1947 e inserita all’articolo 12 della nostra Carta Costituzionale.
E perfino dall’arido linguaggio del verbale possiamo cogliere tutta l’emozione di quel momento, quando il presidente Ruini pone ai voti la nuova formula:
Pongo ai voti la nuova formula: “La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a bande verticali e di eguali dimensioni”.
Viene approvata. L’Assemblea e il pubblico delle tribune si levano in piedi in un vivissimo e prolungato applauso”.

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