Antonio Fortunato
Il paese originariamente era situato su un piccolo altopiano, così come lo abbiamo descritto. In seguito sono sorti nuovi quartieri a partire dagli anni ’60-’70 e ’80, À Fèrē e À Vignê Chiesē.

La località dove si svolgevano le fiere e i mercati era la Pianura, dopo la costruzione della villa comunale fu trasferita in località Farneta, in prossimità della segheria Palombaro. Contemporaneamente l’abitato si estese lungo la via Matteo Cosentino raggiungendo e oltrepassando l’edificio della Scuola Media, costruito agli inizi degli anni ’70 nell’area cimiteriale.
Il terreno su cui sorgeva la segheria Palombaro è stato lottizzato dal proprietario e occupato da nuove costruzioni. La via Francesco Viceconte è stata riempita di fabbricati a tanti piani addossati l’uno accanto all’altro. Qui sorsero anche le prime case popolari,dopo quelle dell’INA. Nel viale della Rimembranza, attuale via Emanuele Gianturco, sorsero altri fabbricati a scapito degli alberi maestosi di platano. In questa via, nel fabbricato dei fratelli Vitola era allocata la Scuola di Avviamento e poi la Scuola Media .
Lo sviluppo edilizio si estese anche nei terreni che appartennero alla Certosa di San Nicola, in contrada Sant’Elania, costituendo un nuovo quartiere detto À Vignë Chièsë. Dal Dizionario Dialettale del compianto Avvocato Luigino Viceconte apprendiamo che Sant’Elania non corrisponde a un nome di una Santa, ma è da ritenersi che derivi dal greco sýnthesis elaion che significa deposito di olive. Infatti, esiste ancora oggi un’area detta Ù łuvìtë=l’uliveto. Vigna Chiesa invece può derivare dalla presenza in quella zona di estesi vigneti da cui i monaci raccoglievano molta uva da cui ricavavano ottimo vino nei palmenti della Turra che ancora oggi sono ben conservati.
Come diceva Pasolini, si è avuto sviluppo,ma non progresso. Vale anche per Francavilla, perché lo sviluppo edilizio non è stato progresso. In assenza di una programmazione del territorio noi cittadini abbiamo dato sfogo al nostro egoismo, al non saper vedere oltre il nostro naso. Infatti, in questo quartiere molto esteso troviamo di tutto: ville unifamiliari, case a più piani, botteghe artigiane (come nel medioevo), piccole realtà industriali e commerciali, campo sportivo, bar, supermercati e altro.
Il paese in generale possiamo affermare che non è né paese e né città per la sua elevata estensione per i servizi concentrati in pochi punti . Gli spostamenti degli abitanti vengono praticati rigorosamente con le automobili. Anche perché mancano i marciapiedi e una piazza in tutti questi rioni nuovi. É cambiata anche la struttura sociale degli stessi: viviamo in una forma di individualismo esasperato che ci fa rimpiangere la vita del paese di una volta.