Annibale Formica
Andare alla ricerca delle tracce di un’eccellenza, che ha radici antiche e profonde. Scoprire e farne emergere le caratteristiche, la consistenza e il valore di patrimonio naturale di prim’ordine. Bandirla ogni anno, da 12 anni, con una Mostra mercato del tartufo bianco del Serrapotamo, aperta a Carbone, città del tartufo, nei giorni 31 ottobre e 1° novembre prossimo.
Disegnato con tenacia, passione e consapevolezza, è il mirabile viatico alla prospettiva di uno sviluppo locale compatibile con le risorse naturali e culturali esistenti, comprese quelle umane, messe insieme in forma di idee, intelligenze, persone vocate, esperienze e volontà.
Per dire: costruiamo un processo che ci renda protagonisti di una storia di civiltà contadina da promuovere, far evolvere e progredire.
Il tartufo bianco è un vero gioiello dell’area del Serrapotamo, in Basilicata, nel Parco Nazionale del Pollino. È una pepita, come viene spesso chiamata in gergo; è il re dei funghi.
È il Re dei Re della Tavola rotonda di mercoledì prossimo a Carbone: una conversazione su come mettere in valore il percorso dalla “materia prima” al “cibo”, lungo la via che va dal tartufo bianco alla tavola.
Il tartufo, che cresce sotto terra in simbiosi con le radici delle piante, è il testimonial perfetto di un patrimonio naturale, che è anche risorsa economica: una risorsa capace di tutelare il territorio e la biodiversità, di lottare contro lo spopolamento e di produrre ricchezza e benessere per le popolazioni locali; una risorsa sulla quale imprese agricole, cuochi, operatori turistici, possono investire in termini di cultura, biodiversità, educazione naturalistica, gastronomia, itinerari del gusto, antropologia di area interna, innovazione, creatività, arte.
Carbone, città del tartufo, all’interno della Mostra mercato del tartufo bianco del Serrapotamo, alla sua 12^ edizione, apre, quest’anno, la manifestazione con i lavori della tavola rotonda, avvalendosi , in un cordiale spirito di ospitalità, della collaborazione della Comunità del Cibo e della Biodiversità dell’Area Sud della Basilicata (Pollino-Lagonegrese), istituita nel 2016, ai sensi dell’art.13 della legge 1 dicembre 2015, n. 194, che reca disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare.