Ernesto Calluori
L’articolo di “Basilicata 24” del 01.11.2021 dal titolo “Vito Bardi non sa di che parla ma non parla di quello che sa” quando afferma: credo sia giusto che i giovani siano andati fuori dalla Basilicata per ottenere maggiori possibilità, però mi auguro che ci possa essere un ritorno nel territorio. La contraddizione evidente di tale portata stride con quello che una Giunta Regionale, deve fare per creare le condizioni e facilitare chi desidera tornare in Basilicata.

La Regione della Basilicata può migliorare il suo contesto socio-culturale solo con nuove iniziative di un certo rilievo, creando e favorendo lo sviluppo di posti di lavoro con profili qualificati. Senza risposte diversamente articolate, l’emigrazione dei giovani lucani continuerà a impoverire un contesto sociale che non sa come spendere le royalties pagate dai Petrolieri alla Regione e ai comuni della Val d’Agri.
Una enorme risorsa in un parco petrolifero a macchia di leopardo, battezzata come una storia di bianco e di nero. Ai dati numerici di giovani ricercatori costretti a lasciare la Basilicata grazie alla miopia del pres. Bardi e dell’assessore Cupparo di fermare un percorso di ricerca del Centro di Dialettologia di cultura oltre che di sviluppo, si aggiunge la vicenda Exos. Azienda texana, quest’ultima, del settore delle tecnologie aerospaziali che avrebbe investito 10 milioni di euro in Basilicata con l’opportunità di oltre 300 posti di lavori per giovani laureati, lasciata andare in Piemonte? Al Sud occorre modificare la società, spezzando le catene socio-istituzionali che la condannano alla atavica sudditanza e a una disuguaglianza che non ha uguali, soccorrendo i ricchi a spese dei poveri.
Le varie problematiche, appena accennate, sono evidenziate con efficacia dallo scrittore Pino Aprile nella sua pubblicazione “Il Sud puzza – storia di vergogna e orgoglio”. Un dettagliato capitolo è dedicato alla “Regione nascosta” che illustra gli eventi complessi passati per il Mezzogiorno e la Basilicata con i misteri insoluti della storia del petrolio.
Noi, dicono i giovani di oggi, non abbiamo né avremo quello che avete avuto Voi genitori e, non ci avete spiegato neanche il perché. Un’idea ce la siamo fatta: la colpa è vostra. Ci avete protetti e sostenuti ma avete lasciata carta bianca a quella pletora di incompetenti che controllano il potere economico del sistema Paese e noi dopo di Voi, saremo una generazione cancellata.