25 Aprile: la Liberazione che ci riguarda ancora oggi

Il 25 aprile è la Festa della Liberazione. Una data che parla di Resistenza, di coraggio, di un popolo che si è rialzato dopo il buio del fascismo e della guerra. È una festa che celebra la fine dell’occupazione nazifascista e l’inizio di un nuovo cammino democratico per l’Italia.

Bruno Fittipaldi

Ma oggi, mentre il mondo è di nuovo attraversato da conflitti, divisioni e paure, cosa significa davvero liberazione? La Liberazione non dovrebbe appartenere solo a una parte politica, a una memoria di parte, ma all’intero popolo italiano. È il simbolo di un Paese che ha scelto la libertà, la pace, la dignità umana. Dovrebbe essere la festa di chi crede che nessun regime, nessuna violenza, nessuna dittatura della paura possa più mettere a tacere la coscienza civile di un popolo. Eppure, oggi più che mai, abbiamo bisogno di una nuova liberazione. Liberazione dai pregiudizi, dai razzismi, dall’odio che serpeggia sottile nelle parole e nei gesti. Liberazione dall’indifferenza verso chi soffre, verso i poveri, verso i migranti, verso chi è solo o lasciato indietro. Liberazione dalla cultura del sospetto, dell’“io prima di tutto”, della disinformazione che ci divide.

Ma anche liberazione interiore: dalle paure che ci immobilizzano, dalla rassegnazione, dal cinismo. La libertà, quella vera, si conquista ogni giorno scegliendo di essere umani, solidali, aperti. In un tempo segnato da nuove guerre, da muri che si rialzano e da giovani che emigrano perché non vedono futuro, il 25 aprile ci ricorda che la libertà non è mai scontata. Che va difesa, nutrita, rinnovata. E che non basta ricordare: bisogna agire. Come fecero i partigiani, i cittadini, le donne e gli uomini semplici che scelsero di dire “no” all’oppressione e “sì” a un’Italia più giusta. Celebrare oggi la Liberazione significa ripartire da lì: da un impegno comune, da un’identità condivisa che non si piega a bandiere ideologiche, ma si solleva nella bandiera di tutti, quella tricolore. Perché l’Italia ha bisogno di liberarsi ancora. E ha bisogno di tutti noi per farlo.

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