Ernesto Calluori

IL dialetto nello sviluppo dell’identità locale costituisce un elemento essenziale di una comunità da non interpretare come un modo nostalgico rispetto al passato ma che, invece, è un arricchimento negli anni a venire.
Una bellissima testimonianza l’abbiamo ricavata nella Rassegna svolta nel Campidoglio negli anni 2018/2019 nella splendida cornice della sala Protomoteca a Roma avente per tema “Salva la tua lingua locale” in occasione della sesta e settima edizione del premio letterario che ne decretò i vincitori.
Tra questi, annoveriamo al primo posto classificato il nostro concittadino Filippo Di Giacomo che attraverso la prosa, racconta in forma dialettale, le nostre radici e la nostra appartenenza.
Il dialetto è tradizione, ma soprattutto cultura e storia e, quando tutto questo si esprime in Poesia o in Prosa. Riesce, infatti, a far emergere il vero sentimento della vita vissuta.

Non a caso, aggiungendo una breve nota personale, affermo di conservare ancora il dialetto d’origine. La sua scomparsa sarebbe lo smarrimento della nostra anima, della nostra cultura contadina e delle nostre radici. Magari, si potrà estinguere soltanto là dove non ci sarà più nessuno che lo parlerà.